Si avvicina la festa della donna, e al di là delle giuste celebrazioni – c’è molto ancora da fare per raggiungere la parità di genere – ci dobbiamo anche preparare a essere sommersi da una valanga di facile retorica.
La Rubrica Spot&Social è curata da Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità Progresso. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.E’ quindi forse utile sottrarsi a questo pericolo, per mostrare alcune campagne in cui le aziende e le agenzie prendono le distanze da una immagine stereotipata della donna, come era stata proposta a partire dagli anni sessanta: potremmo definire atrocemente didascalico lo spot di Folgers Coffee.
Molto divertenti quelli in cui le donne si prendono la loro vendetta sui maschi e i creativi fanno il verso a se stessi, cercando una sorta di auto purificazione: famoso è il caso del deodorante Axe.
Assai intrigante quello della Coca Cola, in cui le ragazze vengono sorprese a guardare il sedere degli uomini, come gli uomini fanno in genere con quello delle donne.
La Pepsi Cola ha scomodato addirittura un trio come Britney Spears, Pink e Beyoncè, per farne delle gladiatrici che, da schiave, si riprendono il potere…anche quello di sottrarre all’imperatore una cassa di Pepsi.
Assai indovinato il meccanismo con cui il Gorilla Gripper (attrezzo ideato per portare carichi pesanti e scomodi) stigmatizza il modo che gli uomini hanno di guardare una bella donna, mettendoli nei suoi panni, o meglio, nei suoi shorts attillati…