Nuovi poteri per l’Autorità di regolamentazione (Arcom)
In Francia la pirateria di eventi sportivi live è stata dimezzata dall’inizio dell’anno. Un risultato rilevante, nella tutela del diritto d’autore e dell’industria dei contenuti, reso possibile dai nuovi poteri di cui è stata investita la nuova Autorità francese di regolamentazione della comunicazione audiovisiva, l’Arcom.
Da gennaio 2022 ad oggi, si legge su torrentfreak.com, sono stati segnalati all’Arcom più di 700 nomi di dominio, cioè gli indirizzi digitati dagli utenti per visitare un determinato sito web, successivamente bloccati dagli internet provider locali (Isp).
Un traguardo reso possibile da un cambiamento organizzativo, frutto della fusione tra la vecchia struttura Hadopi e il Consiglio superiore dell’audiovisivo, da cui nasce la nuova Autorità di regolamentazione nazionale, che rende più efficaci le misure di repressione del fenomeno della pirateria online, tra cui il blocco tempestivo dello streaming online di contenuti che violano il diritto d’autore.
“Guardiamo con grande interesse all’iniziativa francese” – ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Presidente della Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali – “Una collaborazione di questo tipo da parte dei motori di ricerca consentirebbe sicuramente di potenziare l’efficacia dell’attività di blocco dei siti illeciti, rendendo sempre più difficoltoso per gli utenti reperire i contenuti non autorizzati”.
“Una procedura decisa e tempestiva, che consenta di bloccare la presenza sui motori di ricerca dei risultati relativi i contenuti illeciti, rappresenta una priorità assoluta nelle azioni di contrasto che si rende sempre più necessaria. Auspichiamo che anche nel nostro Paese le Istituzioni preposte vadano in questa importante ed irrinunciabile direzione” – ha concluso il Presidente FAPAV.
Il ruolo dei motori di ricerca nella lotta allo streaming live pirata di contenuti sportivi
Ai sensi dell’articolo L. 333-10 del Codice dello sport francese, agli Isp può essere ordinato di adottare “misure proporzionate” per prevenire la violazione del copyright, tra cui anche la rimozione degli indirizzi pirata dai risultati dei motori di ricerca, come nel caso di 4stream.gg, buffstream.io, pirlotv.fr, rojadirecta.me e bingsport.com.
Gli streaming pirata più seguiti sono quelli relativi alle partite di calcio, ai gran premi di Formula Uno e di motociclismo.
Oltre l’Autorità, anche gli stessi titolari di diritti possono inoltrare la richiesta di blocco direttamente ai motori di ricerca. È quanto accaduto la scorsa settimana, quando Canal+ ha chiesto a Google di rimuovere diversi nomi di dominio.
Gli altri motori di ricerca faranno lo stesso? Secondo il sito specializzato in notizie relative al mondo del filesharing e del peer-to-peer, cercando gli stessi indirizzi pirata su Bing, ad esempio, non si trova niente. Non è chiaro se il motore di ricerca si sia automaticamente adeguato alle richieste Arcom, rimuovendoli preventivamente, ma il fatto che “alcuni risultati sono stati rimossi” (come recita un annuncio nella parte inferiore della pagina dei risultati) è un aiuto indiretto rilevante nella lotta alla pirateria.