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SPID, obiettivo del governo: 10 milioni di identità digitali nel 2017

Marianna Madia

Pubblicato sul sito della Funzione Pubblica il primo report, aggiornato al 30 aprile, sullo stato di attuazione dell’Agenda per la semplificazione 2015-2017.

L’agenda – si legge sul sito – raccoglie 37 azioni che, con il digitale come comune denominatore, riducono la complicazione sofferta da cittadini e imprese in settori cruciali della propria attività come fisco, welfare, impresa e edilizia”.

Attraverso il report (disponibile a piè di pagina) è possibile conoscere lo stato di attuazione e avanzamento di queste e altre importanti azioni che si svilupperanno nei prossimi tre anni.

Al 30 aprile risultano rispettate il 95% delle scadenze previste dalla Agenda e dalla relativa pianificazione di dettaglio.

Nell’area della Cittadinanza digitale sono state predisposte le regole tecniche per il sistema pubblico dell’identità digitale, è stata completata la sperimentazione prototipale che ha coinvolto 11 amministrazioni in qualità di erogatori di servizi e tre soggetti che rilasceranno le identità digitali ed è stato definito il piano della sperimentazione. È stato, inoltre, pubblicato il decreto che definisce gli schemi tipo e le modalità per la diffusione sui siti internet delle PA dei dati relativi a entrate e spesa dei bilanci preventivi e consuntivi e dell’indicatore di tempestività dei pagamenti.

SPID: 10 milioni di utenti con un’identità digitale nel 2017

Attualmente ogni servizio online prevede un sistema di credenziali (PIN, password, etc.) e il cittadino deve autenticarsi utilizzando le specifiche procedure previste da ogni ente. Con il sistema pubblico di identità digitale (SPID), sarà possibile accedere a qualunque servizio con un solo PIN universalmente accettato e quindi il cittadino potrà autenticarsi una sola volta presso uno dei gestori di identità digitali ed utilizzare tale autenticazione con qualunque erogatore di servizi online, pubblico e privato (italiano e della Ue).

La gestione di un’unica identità riduce i tempi di attivazione e di utilizzo e aumenta la sicurezza per una corretta gestione dei propri dati personali che saranno detenuti dai fornitori di identità abilitati e non da qualsiasi erogatore di servizi.

L’attivazione di SPID sarà realizzata in due fasi: la prima vedrà coinvolto, a partire da aprile, un pool di amministrazioni e di erogatori di servizi di identità, ed a partire da tale data i cittadini potranno richiedere una identità digitale. Il sistema sarà progressivamente esteso alle altre pubbliche amministrazioni nel corso dei successivi 18 mesi.

La mission: si stima che a settembre ci saranno 3 milioni di utenti con un’identità digitale per arrivare a 10 milioni nel dicembre 2017.

Le regole tecniche sono state predisposte anche sulla base della sperimentazione che ha coinvolto 11 amministrazioni in qualità di erogatori di servizi e 3 soggetti che rilasceranno le identità digitali, in qualità di identity provider.

 

ANPR, pronta per il prossimo dicembre

Procedono i lavori anche per il completamento dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR).

Un’unica anagrafe che sostituisce le oltre 8.100 attualmente esistenti consente di eliminare gli adempimenti a carico dei cittadini in caso di variazione dei dati anagrafici e di stato civile. Le operazioni di aggiornamento degli archivi comunali, informa il report, avverranno automaticamente e saranno rese disponibili a tutte le amministrazioni. Per i piccoli comuni, la piattaforma ANPR potrà erogare direttamente i servizi di anagrafe e di stato civile.

L’Anagrafe unica integrerà le informazioni sul domicilio digitale del cittadino, ovvero l’indirizzo di posta elettronica certificata che il cittadino ha facoltà di indicare quale esclusivo mezzo di comunicazione con la pubblica amministrazione. Essa consentirà il censimento permanente della popolazione.

Si prevede di completare e mettere a regime l’Anagrafe per il prossimo dicembre.

L’obiettivo è eliminare tutte le comunicazioni verso la pubblica amministrazione relative alla variazione dei dati anagrafici e di stato civile ed integrazione delle banche dati anagrafiche; con conseguente riduzione dei tempi e dei costi per gli utenti e risparmi di risorse per le amministrazioni.

Intanto è già stato approvato il protocollo per la sperimentazione su 26 comuni pilota, corrispondente ad una popolazione di 5,6 milioni di abitanti.

Processo civile e penale, informatizzazione in tre step

L’azione di semplificazione e innovazione della giustizia civile, proseguendo nel solco avviato dal Ministero della Giustizia con la diffusione del processo civile telematico ha tra le sue priorità il completamento del processo civile telematico obbligatorio, l’avvio della digitalizzazione avanzata anche del processo penale e l’informatizzazione degli uffici del giudice di pace. Rilevanti sono l’estensione del fascicolo telematico, liberamente consultabile dalle parti e dagli avvocati online, 24 ore su 24, tramite il Portale dei servizi telematici, integrato con il sistema dei pagamenti telematici, e comunicazioni online agli indirizzi PEC dei destinatari.

Completano il quadro: gli Sportelli URP e di prossimità per il rilascio di informazioni di orientamento o di certificati online; le banche dati interoperabili per la consultazione delle informazioni in materia civile e penale e la costituzione degli uffici per il processo.

La realizzazione del tutto avverrà in tre fasi: la prima entro il prossimo giugno; la seconda entro dicembre 2016; la terza entro dicembre 2017.

Processo amministrativo, completa digitalizzazione per dicembre 2016

Per quanto riguarda l’implementazione del processo amministrativo telematico, già superata la prima fase a gennaio scorso, la seconda è prevista per giugno per completare il lavoro entro dicembre 2016.

Previste le seguenti linee di intervento:

  1. Formazione e gestione del fascicolo processuale, nonché comunicazioni e notificazioni con modalità automatizzate, anche mediante PEC;
  2. Deposito degli atti di parte, svolgimento della trattazione degli affari in formato automatizzato;
  3. Firma digitale per gli atti ed i provvedimenti del giudice, dei suoi ausiliari, del personale degli uffici giudiziari e delle parti.
  4. Visualizzazione ed estrazione di copia, in formato digitale, degli atti, dei documenti di parte;
  5. Pubblicazione, visualizzazione, estrazione di copia, in formato digitale, dei provvedimenti giurisdizionali;
  6. Pagamento del contributo unificato con modalità telematiche.

Pagamenti elettronici

 

Nel report si sottolinea che cittadini e imprese devono poter effettuare pagamenti online di multe, tributi, rette scolastiche, bollette… a favore delle amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi, ai sensi di quanto stabilito dall’articolo 15 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n.179 (che ha modificato l’art.5 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82).

Si ricorda che sono tenute ad accettare pagamenti elettronici tutte le PA, nonché le società interamente partecipate da enti pubblici o con prevalente capitale pubblico inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, così come individuate dall’ISTAT.

Il sistema di integrazione tra banche e PA è attivo – Nodo dei pagamenti – ed è stato realizzato da AGID e Banca d’Italia ed è gratuitamente disponibile per tutte le PA.

Il Nodo dei pagamenti consente l’esecuzione di operazioni elettroniche di pagamento a beneficio delle amministrazioni attraverso il codice Iuv (Codice Identificativo univoco del versamento). Il Nodo dei pagamenti verifica la consistenza di quanto dovuto dal cittadino, garantisce la bontà dell’Iban e la sua riconducibilità all’amministrazione beneficiaria.

L’obiettivo è l’attivazione dei pagamenti elettronici da parte di tutte le Pubbliche Amministrazioni Centrali e Locali. Si prevede di completare il tutto per dicembre 2016.

Le linee guida – emanate da AgID dopo aver acquisito il parere favorevole della Banca d’Italia – sono disponibili da gennaio 2014 e sono costantemente aggiornate.

Con Circolare AgID del 6 febbraio scorso è stato disciplinato l’uso del logo del sistema “PagoPa” che tutte le amministrazioni e i Psp potranno esporre sui propri siti (fisici e virtuali) per consentire ai cittadini di identificare più facilmente il servizio.

Il sistema di interoperabilità – Nodo dei pagamenti – è stato realizzato da AgID ed è già pienamente operativo e gratuitamente disponibile per tutte le PA.

Hanno aderito al sistema circa 300 amministrazioni (Enti creditori) e 16 banche o istituti di pagamento (Prestatori di servizi di pagamento) e 3 circuiti che collegano numerosi istituti di pagamento. Tra le amministrazioni in esercizio sono già operative 4 Regioni che offrono servizi ai comuni del proprio territorio attraverso un portale ed una piattaforma locale.

Bilancio online

 

Al fine di rendere effettive le misure già adottate dal decreto legislativo n. 33 del 2013 per la tempestività dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, si sono definite le modalità di pubblicazione dei dati sui tempi medi di pagamento, consentendo il controllo delle imprese e dei cittadini. Allo stesso scopo, indica il report, sono indicate le modalità di pubblicazione dei dati di bilancio, consentendo tra l’altro la verifica delle risorse destinate al pagamento dei debiti delle amministrazioni.

In questo senso è stato raggiunto, a gennaio, il risultato desiderato. È infatti stato pubblicato il DPCM che definisce gli schemi tipo e le modalità per la diffusione sui siti internet delle PA dei dati relativi a entrate e spesa dei bilanci preventivi e consuntivi e dell’indicatore di tempestività dei pagamenti.

Agenda per la semplificazione 2015-2017. Primo Rapporto di monitoraggio

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