Spid e Cie, attivazioni in crescita nel 2021
È una crescita record quella del Sistema pubblico di identità digitale (Spid) nel nostro Paese negli ultimi 12 mesi. Secondo dati diffusi dall’Agenzia per l’Italia digitale e dal ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, sono 20 milioni le utenze Spid attive lungo la penisola.
Facendo un rapido confronto tra l’anno passato e questi primi tre mesi del 2021, abbiamo 14 milioni di utenti Spid in più, mentre il tasso di crescita settimanale delle identità digitali rilasciate si è triplicato, passando da 70 mila a più di 200 mila.
Se in tutto il 2020 sono state registrate 144 milioni di autenticazioni ai servizi online e alle applicazioni pubbliche, solo da gennaio a marzo del 2021 siamo già a 100 milioni.
In crescita anche i numeri della Carta di identità elettronica (Cie), che ha superato le 20 milioni di attivazioni, per l’esattezza 20.326.178. Un’occasione per dare maggiore rilevanza a questo strumento (parliamo della vera identità digitale di ogni cittadino di fronte allo Stato) che fin dall’inizio ha subito una sorta di discriminazione istituzionale nell’accesso ai servizi della PA online.
Il lavoro dei Gestori di identità
Un risultato di rilievo, anche in chiave di accelerazione della transizione digitale, che può essere trainata anche dalla maggiore domanda di servizi pubblici online e dal maggiore utilizzo che ne fanno cittadini e imprese.
Grazie al lavoro dei nove identity provider autorizzati dall’Agenzia, tra cui Aruba, Lepida e Poste Italiane, oggi un gran numero di cittadini è in grado di accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione online e migliorare così i rapporti tra questa e le persone.
PA online e obiettivi del decennio digitale europeo
Offrire a tutti i cittadini la stessa modalità di accesso ai servizi online è inoltre la chiave per raggiungere la semplificazione amministrativa dei rapporti tra cittadini e PA di cui tanto si parla da tempo, un primo concreto passo per offrire, nel solco delle azioni previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), un’esperienza di maggiore qualità nell’accesso ai servizi digitali, in linea con gli ambiziosi obiettivi del Digital Compass Europeo.
Entro i prossimi dieci anni l’Europa dovrà aver intrapreso una transizione digitale in grado di sviluppare quattro asset principali, tra cui la digitalizzazione dei servizi pubblici, che dovranno essere perlomeno i fondamentali online al 100%, così come le cartelle cliniche dei pazienti e le identità digitali dei cittadini.
Un cambiamento importante per la nostra vita di tutti i giorni, perché prevede diversi principi di base, tra cui: la realizzazione di ambienti online sicuri e affidabili, crescenti competenze tecnologiche, possibilità di accesso a sistemi e dispostivi sostenibili a livello ambientale e incentrati sulla persona, come gli algoritmi, assicurando protezione ai minori nello spazio online e nuovi servizi sanitari digitali per tutti.