In vista dell’imminente innalzamento dei limiti elettromagnetici, Italia all’avanguardia nell’uso efficiente dello spettro radio, con le nuove norme appena varate dal Governo, improntate al principio di equa ripartizione di un bene scarso e pregiato in ottica anti-spreco e anti-accaparramento. Via libera del Consiglio dei ministri alle modifiche al Dlgs 259, che aggiorna e rivede il Codice delle comunicazioni elettroniche, che pone quindi il nostro paese in prima fila nella valorizzazione dello spettro radio, con regole che spingono gli operatori all’uso effettivo di questa risorsa scarsa.
Principio ‘all you can eat’ per lo spettro
Un po’ come in un ristorante ‘all you can eat‘, gli operatori potranno quindi chiedere al Governo le risorse spettrali che effettivamente gli servono, con l’obbligo di lasciare libere e restituire, nel caso, le frequenze non utilizzate. Due le principali novità del decreto: la prima, riguarda l’equa ripartizione dello spettro, che prevede un tetto massimo di spettro per ogni singolo operatore proporzionale alla banda che detiene, introduce il principio di proporzionalità. La seconda, l’introduzione del principio di effettività, secondo cui il Ministero e le Arpa, dopo l’autorizzazione delle risorse, verificano l’effettivo utilizzo delle potenze evitando così situazioni di accaparramento.
Due novità che hanno lo scopo di restituire una fotografia reale dell’uso reale e della effettiva disponibilità di spettro nel nostro paese.
Cosa prevede il provvedimento
Il provvedimento concernente la revisione del codice delle comunicazioni elettroniche prevede misure di semplificazione per la realizzazione delle infrastrutture di comunicazione elettronica. I principali interventi riguardano l’uso pubblico dei servizi di comunicazione elettronica così da adeguare la disciplina all’evoluzione tecnologica e accelerare gli obiettivi di sviluppo infrastrutturale e di trasformazione digitale. Viene, inoltre, aggiornata la parte dei servizi di comunicazione elettronica a uso privato, in particolare la parte relativa ai radioamatori.
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Nicola Pasquino (Federico II): ‘Equa ripartizione idea condivisibile, ma potrebbe sfavorire i gestori più giovani’
“L’idea di introdurre l’equa ripartizione è condivisibile e va nella giusta direzione, anche se in questa forma potrebbe sfavorire la concorrenza, fotografando la situazione attuale e bloccando i gestori più ‘giovani’ che non hanno partecipato a tutte le aste per le frequenze condotte negli anni”, ha detto Nicola Pasquino, Professore all’ Università di Napoli Federico II.
“E’ apprezzabile il tentativo di evitare un ingolfamento delle ARPA a seguito dell’innalzamento dei limiti, prevedendo soltanto una comunicazione in caso di incremento di potenza, anche se la semplificazione di oggi potrebbe creare problemi nel medio periodo”, aggiunge.
Nel complesso, si vede lo sforzo del Governo di dare risposte. Tuttavia, bisogna capire quale effetto avrà il “combinato disposto” di tutte le modifiche sull’attività a carico di Comuni e ARPA”, chiude il Professore.
Ecco i principali interventi correttivi:
Localizzazione alternativa: le Regioni e gli Enti locali possono negare l’installazione di un impianto per tutelare le aree di particolare pregio storico-paesaggistico o ambientale o per proteggere dall’esposizione ai campi elettromagnetici siti sensibili.
Allo stesso tempo, però, devono individuare, con provvedimento motivato, una soluzione alternativa che assicuri l’installazione dell’impianto in un altro punto del territorio;
mappatura geografica: per contrastare la mancata attuazione delle installazioni ed evitare indebiti ritardi nella realizzazione di infrastrutture a banda ultralarga, è stata migliorata la procedura di mappatura geografica delle reti presenti sul territorio nazionale prevedendo che le dichiarazioni rilasciate dagli operatori sui piani di installazione delle reti abbiano ora carattere vincolante e siano soggette a sanzione da parte dell’Agcom.
Inoltre, i dati relativi alla mappatura sono resi disponibili sulla Piattaforma Digitale Nazionale Dati o strumento equivalente, per garantire così una mappatura qualitativa specifica dello stato di connettività sul territorio;
Sanzioni ed equa ripartizione dello spettro
modifiche apparato sanzionatorio: le sanzioni previste dal codice delle comunicazioni elettroniche sono ridotte di un terzo del minimo edittale se il trasgressore paga entro 10 giorni dalla contestazione della violazione. Tale riduzione non si applica nei confronti dei soggetti titolari di impianti di radiodiffusione sonora e televisiva, in quanto quest’ultimi già godono di queste riduzioni.
Sono introdotte anche nuove ipotesi sanzionatorie specifiche per i call center che commettono pratiche commerciali sleali, violando le limitazioni di accesso ai numeri e i blocchi che l’Autorità può imporre per motivi di frode e per chi fabbrica, importa o vende o assembla ricevitori autoradio e apparecchiature di televisione digitale non conformi alla legge.
Semplificazioni sui permessi
Semplificazione dell’attività per le opere infrastrutturali di rete: le istanze di autorizzazione per l’installazione delle infrastrutture vanno presentate all’ente locale tramite portale telematico e, in assenza di quest’ultimo, mediante posta elettronica certificata.
Inoltre, per le installazioni di impianti che richiedono interventi di minore rilevanza non occorre più il deposito del collaudo a firma del professionista abilitato; si estende il diritto di accesso alle parti comuni degli edifici per l’installazione delle opere accessorie (elementi di rete, cavi, fili).
Per quanto riguarda l’attività di posa delle condutture di energia elettrica e tubazioni metalliche sotterrate sarà sufficiente una dichiarazione asseverata da un professionista abilitato da cui risulta l’assenza o la presenza di interferenze con le reti di comunicazione elettronica, fermo restando l’azione di verifica e controllo successiva degli ispettorati territoriali competenti.
Infine, si esplicita l’inefficacia del provvedimento tardivo negativo di installazione delle infrastrutture.
Norma anti-accaparramento
Principio dell’equa ripartizione: in vista dell’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici entro il 30 aprile 2024, è stato introdotto nel codice delle comunicazioni il principio dell’equa ripartizione dello spazio elettromagnetico. Questo prevede l’autorizzazione all’occupazione dello spazio elettromagnetico in base all’assegnazione delle risorse spettrali tra gli operatori di Tlc secondo un criterio di proporzionalità rispetto alla banda acquisita, e quindi ai diritti d’uso di cui ciascuno è titolare.
Si evita così, almeno in teoria, una corsa all’accaparramento del nuovo spazio elettromagnetico a seguito del suo prossimo innalzamento da 6 v/m a 15 v/m, si assicura il coinvolgimento di tutti gli operatori interessati (anche quelli con dotazioni spettrali minori), si rispettano gli investimenti sostenuti da ciascuno e si incoraggiano gli operatori a utilizzare le tecnologie a maggiore efficienza spettrale, garantendo in prospettiva la migliore infrastrutturazione dei sistemi 5G e successivi.
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Per siti non saturi prevista assegnazione temporanea
Per i siti rispetto ai quali non vi siano state domande in numero tale da saturare il limite massimo previsto, gli operatori interessati possono richiedere in via temporanea un incremento pro quota del valore assentito, finché chi ha diritto decida di subentrare; nel caso di variazioni di servizi preesistenti o di assegnazione di nuove bande, il limite assentito è ricalcolato e le autorizzazioni già rilasciate sono rimodulate.
Prevista anche una rimodulazione dalla parte dell’amministrazione competente nel caso di sotto-utilizzo dello spazio elettromagnetico mentre se si tratta di incrementare solo lo spazio elettromagnetico senza installare o modificare impianti, gli operatori presentano una semplice comunicazione all’amministrazione e all’organismo competente a effettuare i controlli.