L’Italia si ritaglia un posto di rilievo nello Spazio, in orbita il primo satellite della costellazione tricolore IRIDE
In tempi di gara intercontinentale per chi arriva non più primo, ormai il podio più alto è stato già assegnato, ma ben piazzato, la notizia del lancio del primo satellite della costellazione nazionale IRIDE – Pathfinder Hawk for Earth Observation (HEO) è davvero una buona notizia.
Il dispositivo è giunto in orbita attorno alla Terra dopo il liftoff di stanotte a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX, dalla Vandenberg Space Force Base, in California.
Voluto dal Governo italiano, il programma IRIDE sfrutta le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), finanziato dall’Unione europea, insieme a fondi del Piano Nazionale Complementare italiano. L’ampliamento della costellazione è frutto della stretta collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea (Esa) e l’Agenzia spaziale italiana (Asi).
Il lancio è stato salutato come un grande successo per l’intero ecosistema spaziale nazionale, anche dalla Premier Giorgia Meloni ad Abu Dhabi in occasione del World Future Energy Summit: “Un risultato che consolida la leadership dell’Italia nel settore spaziale e testimonia l’efficace utilizzo dei fondi del Pnrr. Grazie alla collaborazione di Argotec e SpaceX, compiamo un ulteriore passo avanti nel settore dell’osservazione della Terra, nella tutela ambientale e nella prevenzione dei rischi naturali. Un successo che sottolinea il ruolo cruciale delle aziende italiane nell’innovazione e nel progresso scientifico, proiettando la nostra nazione sempre più nel futuro della ricerca spaziale e della sostenibilità“.
Valente (Asi): “Italia conferma leadership tecnologia e scientifica nell’osservazione della Terra”
Pathfinder è un prototipo del sistema satellitare IRIDE, che sarà composto da sei costellazioni progettate per fornire informazioni per una vasta gamma di servizi ambientali, di emergenza e di sicurezza per l’Italia. La costellazione Hawk, sviluppata dall’azienda italiana Argotec, fornirà dati per migliorare i servizi di monitoraggio costiero e marittimo, la copertura del suolo e i servizi di emergenza e sicurezza per l’Italia.
“Il satellite è destinato a collaudare il percorso della costellazione IRIDE, programma frutto della visione strategica del Governo italiano, che ha fortemente voluto e finanziato questa infrastruttura nell’ambito del Pnrr, ribadendo l’impegno del Paese nella ricerca e nell’innovazione. Grazie al coordinamento dell’Esa e dell’Asi, e alla collaborazione dell’industria nazionale– ha dichiarato il presidente dell’ASI Teodoro Valente – l’Italia conferma il proprio ruolo di leadership tecnologica e scientifica nell’osservazione della Terra e IRIDE sarà strumento fondamentale per affrontare le sfide globali del nostro tempo”.
“Il satellite Pathfinder Hawk in orbita segna un traguardo molto importante per il programma IRIDE, di cui siamo orgogliosi di far parte – ha dichiarato Simonetta Cheli, direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA – mi congratulo con Argotec e attendo con entusiasmo i prossimi sviluppi che vedranno la costellazione crescere ed evolversi nel corso dell’anno”.
Entro la fine di quest’anno, come spiegato sul sito dell’Agenzia spaziale italiane, saranno lanciati altri nove satelliti Hawk, seguiti da ulteriori 15 entro giugno 2026, ma già le prossime settimane saranno fondamentali per l’ottimizzazione del satellite e per garantire il corretto svolgimento delle operazioni.
Le costellazioni sono dotate di tecnologie satellitari specifiche: dai radar agli strumenti ottici, fino a quelli iperspettrali e multispettrali. Pathfinder utilizzerà uno strumento simile a una fotocamera per acquisire immagini con una risoluzione a terra di soli tre metri.
In orbita anche LuGRE per le connessioni Terra/Luna. Urso: “Si apre anno d’oro per l’Italia nello Spazio”
Oltre ad IRIDE, il nostro Paese è protagonista nello Spazio per il lancio concomitante anche di LuGRE (Lunar GNSS Receiver Experiment), il ricevitore di navigazione satellitare di ultima generazione, frutto della collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana e di quella americana NASA.
“Il primo strumento interamente Made in Italy prossimo a sbarcare sulla Luna, progettato per testare le connessioni nello Spazio profondo”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, autorità delegata alle Politiche Spaziali e Aerospaziali.
“Con questo esperimento di frontiera e sfidante, che fornirà un contributo significativo alla preparazione delle future missioni lunari – ha aggiunto Urso – si apre quello che si preannuncia un anno d’oro per l’Italia nello Spazio”.
“LuGRE è chiamato a testare strumentazione e capacità di navigazione sfidanti con l’obiettivo di provare a infrangere il Guinness world record, attualmente in vigore, posto a metà strada tra Terra e Luna: nessuno fino ad oggi ha mai osato queste distanze. L’esperimento scientifico dell’ASI aprirà la strada ai futuri sistemi di navigazione per l’esplorazione permanente sul nostro satellite naturale, testimoniando ancora una volta tutta la capacità del nostro settore spaziale con l’offerta di un Made in Italy e di una ricerca a livelli elevati e in grado di dare risposte tecnologicamente avanzate e senza eguali. A Qascom, che ha realizzato la strumentazione e supporterà le operazioni della missione, e al Politecnico di Torino, che ha contribuito alla definizione degli obiettivi scientifici e gestirà l’elaborazione dei dati, un ringraziamento profondo. Il 2025 si apre, decisamente, sotto il segno della Luna”, ha affermato il Presidente dell’Asi Valente.
I segnali dei satelliti di radio-navigazione GPS e Galileo dalla Terra e da e verso la Luna
Il dispositivo satellitare, progettato e realizzato dalla nostra Qascom, per conto di Asi, è stato lanciato alle 07:11 (ora italiana) dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida. Atterrerà sul suolo lunare all’inizio di marzo e avrà come obiettivo quello di ricevere e inviare i segnali dei satelliti di radionavigazione GPS e Galileo che arrivano dalla Terra e dai dispositivi in orbita.
La missione ha come obiettivo la ricezione dei segnali dei satelliti di radio-navigazione GPS e Galileo dalla Terra e da e verso la Luna, grazie ad una tecnologia avanzata chiamata Software Defined Radio Receiver, che permette di misurare con precisione la posizione nello Spazio, anche in ambienti molto lontani dal nostro pianeta.
Questo contribuirà significativamente alla preparazione di piani lunari permanenti e segna un importante passo avanti nelle missioni preparatorie per il programma ARTEMIS.