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Spazio e Mare: la Nato ridisegna le operazioni in un mondo in trasformazione

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La Nato si prepara ad affrontare le nuove sfide in Spazio e mare. Giorgio Cioni illustra la strategia dell'Alleanza per garantire sicurezza

Il XXI secolo ha portato con sé una nuova era di sfide e opportunità per la sicurezza globale. Tra le più importanti vi sono quelle poste dall’accresciuta importanza dei domini spaziale e marittimo. Questi domini sono essenziali per la prosperità e la sicurezza dell’Alleanza Nato, ma sono anche sempre più contesi da una serie di attori statali e non statali. Lo Spazio è diventato un’arena di competizione strategica, con potenze rivali che sviluppano capacità anti-satellite che potrebbero mettere a repentaglio le risorse spaziali da cui dipendono le società e le forze armate della Nato.

Dominio spaziale e marittimo

Il dominio marittimo è anche sempre più complesso, con la crescente assertività della Cina nel Mar Cinese Meridionale e la continua minaccia rappresentata dalla Russia nella regione euro-atlantica. Queste sfide richiedono alla Nato di adattare la sua postura di deterrenza e difesa. L’Alleanza deve sviluppare nuove capacità e concetti operativi per affrontare le minacce nei domini spaziale e marittimo, e deve rafforzare la sua cooperazione con i partner e le organizzazioni internazionali.

“È qualcosa che va oltre le sole sfide tecniche. La trasformazione in atto non impatta solo sulle operazioni politiche ma anche commerciali, e quindi globali” ha ricordato Giorgio Cioni, Armament & Aerospace Capabilities Director, A&ACAP, Nato, durante il suo intervento alla Conferenza Space & Underwater, la 1a edizione della Conferenza internazionale dedicata ai domìni Spazio e Subacqueo, promossa e organizzata dal giornale Cybersecurity Italia, in corso a Roma.

Ripensare gli asset abilitanti

“L’asset spaziale abilita ogni altro asset legato alle operazioni militari, i trasporti, le catene internazionali. La Nato non opera sui satelliti ma approccia i partner che meglio crede siano in grado di realizzare uno scenario di qualità per ottenere dati critici per aziende e persone. È evidente l’importanza strategica dell’economia spaziale”. Per Cioni, andando avanti nel tempo si sentirà sempre più l’urgenza di lavorare in un framework pubblico-privato di concerto. “L’intero spettro delle operazioni dovrà essere ripensato in uno scenario di sicurezza e resilienza. Come Nato, il nostro focus è guardare allo Spazio e al quadro marittimo come un contesto su più livelli”.

“Dobbiamo farlo considerando tecnologie innovative, come il quantum computing e l’intelligenza artificiale, che possono portarci a segnare il passo verso le operazioni globali”. Ci sono però delle sfide da superare: “Nel settore commerciale, ad esempio, si affacciano aziende che non sono affini alle logiche militari. Possono però darci quella spinta in più per innovare. Imparare e agire in maniera veloce è il nostro modo di approcciare tale panorama, in maniera collaborativa e adattativa, convinti che da solo, anche la Nato, può fare poco”.

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