Space industry

Spazio. A cosa mira l’Europa, con l’Italia protagonista

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L’Esa rafforza l’industria spaziale europea e promuove nel contempo un uso responsabile dello spazio. Due società europee svilupperanno servizi di navetta cargo da e per stazioni spaziali in orbita bassa terrestre. Dodici Paesi hanno firmato la Carta dei detriti Zero per ridurre i rifiuti spaziali.

Cresce la commercializzazione dello spazio, i nuovi contratti Esa

L’Agenzia spaziale europea (Esa) intende potenziare l’industria spaziale continentale, sia da un punto di vista logistico, sia commerciale, mostrando anche maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale.

L’azienda spaziale franco-tedesca Exploration Company e l’azienda franco-italiana Thales Alenia Space Italia si sono aggiudicate contratti per sviluppare servizi cargo return per l’orbita terrestre bassa.

I veicoli di servizio dovrebbero consegnare rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale entro il 2030 e potrebbero essere utilizzati per future stazioni spaziali, o potenzialmente modificati per inviare l’equipaggio nello spazio. 

Si tratta di un primo vero passo per la commercializzazione dello spazio, ma anche per il rafforzamento, la diversificazione e l’espansione di una vera industria di settore, aumentando al contempo la competitività del vecchio continente.

Carta Detriti Zero

In chiave di responsabilità ambientale, inoltre, 12 Paesi hanno firmato la Carta dei detriti Zero, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità spaziale entro il 2030.

La firma dei contratti di servizio di ritorno del cargo in orbita terrestre bassa mostra come l’ESA si sia modernizzata per soddisfare le esigenze della prossima era dell’economia spaziale. La firma della Carta dei detriti Zero da parte di dieci nazioni europee dimostra che l’ESA è in prima linea a livello globale nella creazione di norme concrete, utili e attraenti per la sostenibilità spaziale, che costituiranno la base per normative e normative europee o anche globali. Nel frattempo la missione Vigil contribuirà ulteriormente alla sostenibilità nello spazio”, ha dichiarato in una nota Josef Aschbacher, Direttore Generale dell’ESA.

Più di 100 organizzazioni hanno promesso che si iscriveranno anche all’iniziativa guidata dalla comunità spaziale nei prossimi mesi. Oltre a 12 paesi, anche l’Agenzia Spaziale Europea ESA ha firmato la Carta Zero Debris come Organizzazione Internazionale (IGO).

Studio, monitoraggio e allarme tempeste solari

Altro tassello importante, dal punto di vista scientifico, nella strategia Ue per lo spazio, è lo studio e il monitoraggio delle tempeste solari.

C’è la nuova missione Vigil dell’Esa, che avrà lo scopo di proteggere le infrastrutture vitali sulla Terra e nello spazio, lanciando quando il caso allarmi tempestivi sull’arrivo di questi potenti fenomeni spaziali.

Dare un preavviso sulle tempeste solari in arrivo fa guadagnare più tempo per proteggere le reti energetiche terrestri vitali e i veicoli spaziali in orbita, da cui dipendono tutte le società e le economie moderne.

Per lo stesso motivo,  l’ESA ha firmato un contratto con Airbus UK per la costruzione del veicolo spaziale, il cui lancio è previsto nel 2031. Osservando il Sole dal suo punto di osservazione lontano dalla Terra, il veicolo spaziale individuerà qualsiasi attività solare potenzialmente pericolosa prima che possa essere vista da terra e trasmetterà queste informazioni alla Terra in tempo quasi reale.

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