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Sparkle, Mef-Asterion in pole position. Chiusura in tempi stretti?  

Il negoziato per la cessione di Sparkle da parte di Tim potrebbe subire un’accelerazione nelle prossime settimane dopo la cessione, ufficiale da oggi (e irreversibile), della rete al fondo americano KKR.

Da alcuni mesi, ormai, procede il negoziato con il MEF, affiancato dal fondo spagnolo di private equity Asterion che già controlla Retelit nel nostro paese, per la cessione della società dei cavi sottomarini che rientra adesso nel perimetro della nuova Tim (Servco), dopo la fuori uscita dal perimetro della Netco.

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Una nuova offerta potrebbe arrivare già sul tavolo del prossimo Cda di Tim, in programma il 31 luglio.

Sparkle è uno dei gioielli di famiglia di Tim, che valuta l’azienda intorno al miliardo di euro e che già a gennaio aveva rifiutato un’offerta da parte del MEF da circa 750 milioni per rilevare il principale operatore sottomarino del nostro paese. Un’offerta giudicata all’epoca insufficiente, per quanto migliorativa rispetto a quella precedente già avanzata dal fondo KKR.

Tra l’altro, Tim, sempre nell’ottica di ridurre il debito, sarebbe intenzionata anche a vendere la quota residua del 3% detenuta in Inwit, la società delle torri, che dovrebbe fruttare intorno ai 300 milioni.

Sparkle gestisce circa 600mila chilometri di cavi sottomarini in fibra e ha una presenza diretta in 33 paesi, secondo il sito web della società.

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A marzo, secondo Bloomberg, il tandem formato dal Tesoro e da Asterion aveva avanzato una offerta migliorativa superiore a 800 milioni.

In questi giorni Sparkle è stata citata per il suo ruolo centrale nel progetto Blue&Raman collegherà il nostro Paese e il fronte meridionale dell’Europa all’India passando per Israele, Giordania, Arabia Saudita, Gibuti e Oman, quindi saltando completamente il vecchio passaggio del Mar Rosso, pieno di insidie ormai.

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