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SpaceX, va male il test Starship. Musk: “Mezzo fallimento, ma che spettacolo!”

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Il razzo Super Heavy lungo 123 metri ha fatto uno straordinario ritorno alla base di lancio, dimostrazione e prova dell’eccellenza tecnologica raggiunta da SpaceX, ma la navicella Starship è esplosa, decretando il mezzo fallimento. Traffico aereo temporaneamente bloccato. Musk vuole nuovo test entro il prossimo mese.

SpaceX festeggia a metà: il razzo gigante un successo, la navicella Starship fallisce la prova

Brutte notizie dal Texas per Elon Musk, il razzo gigante Super Heavy con in testa la navicella Starship della sua SpaceX ha fallito il test di volo della scorsa notte. Il super razzo di 123 metri di lunghezza e una capacità di carico fino a 150 tonnellate, il più grande mai costruito dall’uomo, è partito bene, ma al momento della separazione della navicella qualcosa è andato storto.

Il razzo è rientrato alla base come previsto e questo è sicuramento un esito positivo del test (una grande prova e dimostrazione del livello tecnologico raggiunto), ma la navicella si è incendiata. Avrebbe dovuto compiere un volo di 66 minuti prima di ammarare in maniera controllata nell’Oceano Indiano e invece è esplosa come un fuoco di artificio, come testimoniato da diversi video in circolazione.

Il mezzo fallimento (o mezzo successo) è stato confermato dalla stessa SpaceX e anche Musk nel suo solito post su X ha minimizzato l’accaduto, mostrando tutto l’ottimismo che da sempre lo contraddistingue: “Difficile dire se è stato un successo, ma lo spettacolo è stato garantito!”.

La diretta del test di lancio sul canale SpaceX ha totalizzato più di 10 milioni di visualizzazioni.

L’esplosione di Starship manda in tilt il traffico aereo. Musk su X da qualche indicazione sui motivi del mezzo flop

L’esplosione con le scie di fuoco e fumo nel cielo hanno offerto sicuramente “uno spettacolo” di tipo pirotecnico, sopra la capitale haitiana Port-au-Prince, ma hanno causato anche grandi problemi al traffico aereo.

È dovuta intervenire tempestivamente la Federal Aviation Administration (FAA) degli Stati Uniti per dirottare molti aerei che dovevano transitare nell’area in cui poi sono caduti i detriti del veicolo spaziale. Le operazioni di volo sono progressivamente riprese in maniera regolare.

SpaceX ha già pronte le nuove versioni sia della navicella, sia del booster, c’è solo da conoscere la prossima data di lancio e probabilmente sarà la volta buona.

Rimane da capire cosa sia successo, i motivi dell’esplosione. Secondo quanto riportato dalla BBC, lo stesso Musk avrebbe commentato: “Un’indicazione preliminare è che abbiamo avuto una perdita di ossigeno/carburante nella cavità sopra il firewall del motore della nave, abbastanza grande da creare una pressione superiore alla capacità di sfiato, ma niente finora suggerisce di posticipare il successivo test di lancio oltre il mese prossimo”.

Da valutare anche possibili ripercussioni sul programma Artemis. Questo incidente rallenterà i piani della NASA di ritorno (stabile) sulla Luna entro il 2027?

È la corsa allo Spazio, i lanci si susseguono

Un mondo questo in continuo e crescente fermento, tra lanci ufficiali e test di prova, che si susseguono senza sosta. La corsa alla Luna continua, spinta dai grandi investimenti sia nei lanci commerciali, sia in quelli scientifici per l’esplorazione spaziale, con annesso il nascente mercato (per ricchi) del turismo extra-atmosferico.

Nelle prime ore di giovedì è avvenuto con successo il test dell’altro gigante dello spazio, il razzo orbitale New Glenn, lungo 98 metri, della Blue Origin, la società di tecnologia spaziale di proprietà del miliardario Jeff Bezos, vero competitor di Musk in questo mercato.

Solo due giorni fa, invece, c’è stato il lancio dal Kennedy Space Center del razzo vettore Falcon 9, sempre di Space X, con a bordo lo strumento italiano destinato alla Luna, il LuGRE, montato a bordo del lander statunitense Blue Ghost, e il rover lunare privato giapponese Resilience.

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