Elon Musk e il turismo spaziale
Staranno nello spazio per tre giorni e supereranno la Stazione spaziale internazionale (ISS), allontanandosi dal pianeta Terra, come pochi altri hanno fatto nella storia: mercoledì 15 settembre la Space X di Elon Musk decollerà dalla rampa di lancio del Kennedy Center della Nasa, in Florida, con quattro passeggeri privati a bordo.
Per la prima volta nella storia, dunque, delle persone normali si faranno un giretto nello spazio extraterrestre da semplici turisti. Come annunciato da più parti: è l’inizio del turismo spaziale, o astro-turismo.
Il tutto avverrà ad un’altezza di 575 km, ben oltre la ISS e il telescopio Hubble, in quella che è chiamata esosfera.
La missione, che prende il nome di Inspiration4, servirà per sostenere il St. Jude Children’s Research Hospital, un importante centro oncologico pediatrico (a cui sono stati promessi 100 milioni di dollari di donazioni), e farà il giro del mondo una volta ogni 90 minuti alla velocità di 27.360 km/h.
L’equipaggio di astronauti non esperti
Il velivolo sarà guidato da un miliardario, Jared Isaacman, esperto di volo (jet commerciali e militari) e fondatore della piattaforma di ecommerce Shift4payments.
Come precisato dalla Reuters, il resto del team è composto dalla geoscienziata Sian Proctor, che è anche pilota autorizzato della missione e candidata astronauta alla NASA, dal “capo ufficiale medico” Hayley Arceneaux, 29 anni, una sopravvissuta al cancro alle ossa diventata assistente dei medici di St. Jude, e lo “specialista di missione” Chris Sembroski, 42 anni, un veterano dell’aeronautica statunitense e ingegnere dei dati aerospaziali.
Non proprio dei semplici e normali cittadini, come viene pubblicizzato, ma astronauti non professionisti, comunque gente preparata. Negli ultimi cinque mersi hanno dovuto esercitarsi e sottoporsi a test di idoneità per l’altitudine, la centrifuga (forza G), la microgravità e molto altro, tra cui addestramento al simulatore di volo, esercitazioni di emergenza e gli standard da seguire per effettuare lavori a bordo ed esami medici.
Anche le Big Tech a bordo della Space X
A bordo della Space X Crew Dragon però sono salite anche le Big Tech, con device per il monitoraggio della salute dei passeggeri.
Ad esempio, Apple Watch raccoglierà i dati sanitari e clinici tramite elettrocardiogramma, ma tra le altre cose monitorerà anche il sonno, la frequenza cardiaca, i movimenti nella capsula, la saturazione dell’ossigeno nel sangue, il livello di rumore in cabina e l’intensità della luce.
L’iPhone 12 Pro (accoppiato al dispositivo Butterfly IQ+ Ultrasound servirà invece per scansionare gli organi delle persone a bordo.
Come spiegato dall’Ansa, ulteriori test includono la raccolta e l’esame di gocce di sangue utilizzando un dispositivo di immunodosaggio a flusso verticale (VFI), le valutazioni dell’equilibrio e della percezione, la raccolta di campioni biomedici.
Per quest’ultimo aspetto, SpaceX collabora con il Translational Research Institute for Space Health (TRISH) del Baylor College of Medicine e gli esperti del Weill Cornell Medicine, anche per valutare la capacità delle persone, per i futuri e molto probabili voli turistici spaziali, di acquisire immagini cliniche senza assistenza dalla Terra.