La nuova sfida tra le grandi potenze è nello Spazio e nelle infrastrutture critiche della dimensione sottomarina? La leadership dell’Italia nello Spazio e nelle politiche del mare si sta affermando e consolidando.
Come può il nostro Paese giocare un ruolo da protagonista nella Space economy e nella dimensione Subacquea, insieme alle aziende strategiche e in partnership con gli alleati internazionali? Queste sono le due domande principali a cui ha fornito risposte la prima Conferenza “Space & Underwater“, svoltasi a Roma, presso la Caserma dei Carabinieri “Salvo D’Acquisto”, nel pane dal titolo: “I satelliti e i cavi sottomarini tra geopolitica e opportunità tecnologiche”.
Secondo Marco Aliberti, Associated Manager and Lead on International Engagement, European Space Policy Institute (ESPI), “i detriti e gli oggetti che riempiono lo spazio aumentano le difficoltà di movimento, con l’aggiunta di una maggiore presenza di apparecchiature di proprietà di diversi Paesi. Noi oggi siamo criticamente dipendenti dallo spazio. I cambiamenti a livello operativo sono diversi, tutti hanno investito nello space control per la superiorità spaziale, per usare lo spazio a propri fini e negarlo all’avversario”.
“Il settore delle tlc è l’ambito, assieme ai semiconduttori, più geo-politicizzato del nostro momento storico. E per diverse ragioni: il primato tecnologico è fattore fondamentale per la contesa geopolitica e l’elemento della connettività è centrale; stiamo vivendo un momento in cui molte nazioni hanno delle ambizioni e vogliono giocare un ruolo decisivo, anche in questo caso però devi essere connesso; lavoriamo all’interno di un’infrastruttura a forte matrice occidentale, oggi invece ci sono Paesi che vogliono sovvertire quest’ordine, creando tensioni crescenti anche nelle telecomunicazioni”, ha affermato Antonio Deruda, Docente di geopolitica digitale.
“Viviamo in un’epoca di cambiamenti che ci porta a guardare al futuro con maggiore attenzione e qualche timore in più, anche in relazione all’ambiente che ci circonda. Un giorno andremo a muoverci sulla Luna e su altri pianeti e serviranno numerose tecnologie avanzate per questi progetti. È fondamentale portare avanti partnership pubblico-private anche per progettare le nuove tecnologiche di frontiera”, secondo Giuseppe Cataldo, Assistant Chief for Technology, NASA.
“La rete di cavi e infrastrutture che Sparkle gestisce a livello mondiale è lunga 600 mila km, si deve avere una rete capillare e ridondante, cercare rotte diverse per assicurare ai nostri clienti la possibilità di avere un’alternativa in qualsiasi situazione, sia per richieste di performance, sia per possibili criticità di ogni tipo. Si deve lavorare con i partner alla più alta tecnologia possibile, come il cavo che unisce Genova a Mumbai. Si deve inoltre garantire sicurezza nel trasporto per innalzare le barriere all’ingresso e per le tematiche cyber. Abbiamo annunciato le prime sperimentazioni in una rotta vera e non di laboratorio. Abbiamo introdotto il quantum sulle nostre reti e dal prossimo cavo ragioneremo se inserirla di default. Stiamo guardando a 360° e in Italia ci sono molte startup che vanno inserite in progetti più ampi per portare avanti le molteplici dinamiche. Nel Mediterraneo abbiamo nuove infrastrutture in fase di sviluppo, tramite cui svilupperemo la capacità di offrire sempre più alternative”, ha precisato Ambrogio Michetti, Chief Corporate Officer, Sparkle.
“Cavi e satelliti sono domini sempre più vicini e che mostrano grande complementarietà. Si completano a vicenda per garantire connettività, la più ampia diffusa. Uno strato di trasporto della comunicazione su cui costruire le diverse applicazioni di sicurezza e dual use tra osservazione, gestione dei dati e cloud computing. La complementarietà è motivo di resilienza per il settore. Le due reti hanno anche una dipendenza, si influenzano, laddove le minacce apportate si possono influenzare perché la gestione delle risorse dipende dalla capacità delle reti. Per il satellite le sfide sono numerose. Intanto, trovare punti di contatto tra le due reti, oltre i nodi terrestri e la Marina militare ha un ruolo fondamentale per fare da tramite. Stiamo ripensando le reti e le architetture che siano ibride dal punto di vista della soluzione tecnologica e delle orbite. Poi c’è la comunicazione quantistica con lo scambio delle chiavi e le crittografie avanzate, fino a quelle post-quantum, crittografia di nuova concezione”, ha sostenuto Antonio Sturiale, Direttore Dominio Telecomunicazioni Italia, Thales Alenia Space.
“La politica deve avere il coraggio di affrontare questi temi. Spazio e cavi sottomarini sono una grandissima questione di sicurezza nazionale. È una sfida geopolitica enorme di cui avere consapevolezza. Incidentalmente, nel rapporto tra gli Stati e i privati ci giochiamo tutto e questo è un altro tema che non può essere marginalizzato. C’è da difendere l’equilibrio tra i poteri. E poi c’è il problema Starlink, che va affrontato nelle sedi competenti e coinvolgendo l’opinione pubblica. Bisogna aiutare l’Europa a fare il salto nello spazio”, ha detto Enrico Borghi, Commissione Affari esteri e Difesa, Senato della Repubblica.