Blue Skies Space, startup con sede a Londra, si è assicurata un finanziamento di oltre 2 milioni di sterline per realizzare la prima flotta di satelliti commerciali per finalità di ricerca. Entro il 2025, il progetto permetterà a ricercatori e università di pagare per ricevere informazioni in arrivo direttamente dallo Spazio. In questa sorta di strumento di “Space-as-a-service”, il vantaggio sarò tutto a favore dell’innovazione. Basti pensare che, ad oggi, enti e organizzazioni possono richiedere a organi globali, come la Nasa o l’Esa, l’accesso a dati spaziali. Queste hanno facoltà di accettare o meno le richieste e, soprattutto, con grossi limiti quantitativi. Delle migliaia di domande arrivate finora, ne sono state accettate solo qualche centinaio.
L’idea di Blue Skies Space è quella di vendere dati acquisiti dai satelliti su stelle, pianeti e altri domini scientifici alla comunità di ricerca globale, che tradizionalmente è stata servita solo da agenzie governative. La startup semplificherà la condivisione dei dati con qualsiasi scienziato nel mondo attraverso abbonamenti annuali.
Il primo è Mauve
Il finanziamento consentirà il lancio del primo piccolo satellite Mauve di Blue Skies Space che misurerà l’attività delle stelle vicine, aiutando gli scienziati a comprendere l’impatto dei potenti brillamenti stellari sugli esopianeti e le prospettive di ospitare la vita. L’azienda mira ad avere una flotta di satelliti operativa per integrare il lavoro che i ricercatori stanno svolgendo con i dati delle agenzie spaziali nazionali. Hanno già aderito università e istituzioni di undici paesi, tra cui l’Università di Cardiff e l’Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone. Il team di Blue Skies proviene dalla Nasa, Airbus, Surrey Satellite Technology, California Institute of Technology (Caltech) e University College London (Ucl). Il round di finanziamento include investimenti da parte dei sostenitori giapponesi SPARX e SFC Capital nel Regno Unito.
Il dottor Marcell Tessenyi, CEO e co-fondatore di Blue Skies Space, ha commentato: “Crediamo che la grande scienza non abbia sempre bisogno di grandi satelliti. Il nostro primo piccolo satellite Mauve misurerà l’attività delle stelle vicine, aiutando gli scienziati a comprendere l’impatto dei potenti brillamenti stellari sugli esopianeti e le prospettive di ospitare la vita. Questo finanziamento ci consente di lanciare Mauve entro l’inizio del 2025 e di accelerare lo spiegamento dei successivi satelliti già in fase di sviluppo, con il sostegno di SPARX e di SFC Capital”.