La sostenibilità sarà il driver per accrescere la diffusione dell’IoT. A quanto pare sì, secondo un report realizzato da Tansforma Insights e 6GWorld per conto di InterDigital, secondo cui entro il 2030 lo sviluppo dell’IoT e la sua applicazione in diverse industry verticali consentirà di risparmiare 8 volte l’energia che consuma, pari a 230 miliardi di metri cubi di acqua risparmiata, con l’eliminazione di un gigatone di emissioni di CO2.
E’ quanto emerge dal report Sustainability in New and Emerging Technologies, che esplora l’impatto che le nuove tecnologie emergenti avrà su elettricità, utilizzo dell’acqua, emissioni di CO2 e eWaste. Il report di fatto esegue un confronto su consumi e rifiuti in un contesto pieno di nuove tecnologie a fronte di un contesto che ne resti privo.
In sintesi, ecco lo scenario al 2030 che emerge dal report:
- Le soluzioni IoT consentiranno di ridurre il consumo di elettricità di più di 1,6 petawatt-ora (PWh), si tratta di abbastanza elettricità per sostenere il consumo energetico di più di 136,5 milioni di abitazioni per un anno.
- L’effetto netto dell’IoT sui consumi di combustibile raggiungerà una riduzione di 3,5 PWh di combustibili idrocarburi.
- I dispositivi IoT e le tecnologie emergenti conserveranno quasi 230 miliardi di metri cubi di acqua – il 35% di questo impatto deriverà da un migliore funzionamento della rete idrica intelligente e il restante risparmio idrico sarà integrato da applicazioni agricole abilitate per IoT come la gestione delle colture e il controllo remoto dei parassiti.
- Si prevede che la produzione di nuove ed emergenti tecnologie IoT aumenterà l’uso globale di elettricità di 34 terawatt/ora (TWh), ma sarà compensata dagli oltre 1,6 PWh di elettricità risparmiati dalle soluzioni IoT.
- IoT comporterà ulteriori 53 TWh di carburante utilizzati per la distribuzione e l’implementazione delle soluzioni. Questa distribuzione e implementazione genererà eWaste incrementale, incluso hardware aggiuntivo per dispositivo e livelli più elevati di spedizioni di dispositivi. L’impatto complessivo sarà di oltre 657.000 tonnellate di rifiuti elettronici.
- Le soluzioni IoT consentiranno collettivamente un vantaggio di un gigatonnellate in termini di emissioni di CO2. L’impatto sulle emissioni di CO2 è notevolmente inferiore nelle regioni che hanno una maggiore presenza di energie rinnovabili nel loro profilo di generazione.
Più risparmi che consumi
Secondo il report, per molte nuove tecnologie l’aspetto del ‘costo energetico’ si concretizza in un aumento del consumo di elettricità, mentre il risparmio include un ridotto utilizzo di combustibili idrocarburici: questo di per sé è vantaggioso, poiché l’elettricità può essere fornita più facilmente da fonti rinnovabili.
Il report evidenzia che le soluzioni IoT come i sistemi HVAC (Heating, Ventilation and Air Conditioning), ovvero riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria e altri sistemi di automazione degli edifici generano vantaggi in termini di sostenibilità indipendentemente dal fatto che vengano implementati in un contesto di consumo o aziendale e saranno le applicazioni di risparmio energetico più impattanti (insieme alle operazioni di rete elettrica intelligente). I consumatori netti di energia includono soluzioni IoT commerciali come TVCC (televisori a circuito chiuso), apparecchiature AV (audio video) e robot di assistenza personale.
Il rapporto identifica anche la soluzione IoT più efficace in termini di risparmio di carburante, che sarà quella per la gestione delle flotte stradali di veicoli e furgoni per le consegne, che in prospettiva rappresenta circa il 37% del carburante risparmiato dalle soluzioni IoT di tutti i tipi.