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SosTech. VoLTE non è soltanto voce in alta definizione

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Voice over LTE non è soltanto voce in alta definizione. L’impatto che la tecnologia VoLTE avrà sulle reti e sui modelli di business degli operatori di telefonia mobile sarà profondo. Così Greg Collins, fondatore di Exact Ventures, in un intervento pubblicato su Light Reading.

Prima di illustrare il punto di vista di Collins, si ricorda che il servizio di comparazione delle offerte LTE 4G curato dagli esperti di SosTariffe.it permette di confrontare tutte le soluzioni di mercato disponibili in Italia per accedere a Internet attraverso la tecnologia LTE.

Presso SosTariffe.it è inoltre possibile verificare la copertura LTE 4G per la propria zona di interesse e lasciare il proprio indirizzo email per ricevere informazioni non appena servizi Long Term Evolution saranno attivati nell’area di riferimento.

Collins spiega innanzitutto perché gli operatori di telefonia mobile sono impegnati nella implementazione di Voice over LTE. La tecnologia riveste primaria importanza perché il dispiegamento della stessa ha a che fare con il cosiddetto spectrum refarming (riassegnazione di banda dello spettro radio), vale a dire con ragioni di ottimizzazione.

Trasmettere voce e dati nelle medesime frequenze apre la possibilità, per le telco, di dismettere le soluzioni GSM (Global System for Mobile Communications) e WCDMA (Wideband Code Division Multiple Access), cosiddette legacy, in favore della LTE, la cui efficienza spettrale è stimata essere superiore del 40% rispetto alle stesse, evidenzia l’esperto.

Offrire chiamate voce in alta definizione permette agli operatori di telefonia mobile anche di attrarre nuovi clienti e/o di abbattere quanto più possibile il cosiddetto churn rate (tasso di abbandono), aggiunge Collins.

Tuttavia, se, da una parte, VoLTE consente di guadagnare in termini di efficienza spettrale, dall’altra, la tecnologia, sul breve termine, non apporta alcun beneficio in termini di maggiori entrate. Perché le telco non possono chiedere ai clienti un più alto impegno di spesa per fruire di servizi voce in alta definizione, sostiene l’esperto.

Una tesi che trova conferma nella politica commerciale adottata in Italia prima da Vodafone per il servizio 4G Voice e poi da TIM per il servizio Voce 4G. Entrambi gli operatori di telefonia mobile hanno infatti attivato i servizi voce in alta definizione senza costi aggiuntivi per gli utenti finali.

È sul lungo termine, invece, che le prospettive di maggiori entrate per le telco si fanno consistenti proprio grazie a Voice over LTE, prosegue Collins, le cui previsioni, di fatto, sono in linea con quanto spiegato tempo fa in L’innovazione dei servizi di comunicazione interpersonale su rete mobile (Notiziario Tecnico di Telecom Italia, n. 2/2014):

«[…]l’implementazione di VoLTE (Voice over LTE) porterà numerosi vantaggi agli operatori, in quanto garantirà non solo una maggiore efficienza e minori costi per il trasporto della voce, ma anche una più elevata competitività nei confronti degli OTT», si legge nel documento.

E ancora: «[…] VoLTE assicurerà un’elevatissima qualità di servizio […] e consentirà di supportare un portafoglio di servizi multimedia, che potrà includere, oltre alla voce, anche presence, video sharing, video call, multimedia messaging, file transfer etc.».

Collins prefigura il medesimo scenario e invita a guardare anche al ViLTE (Video over LTE) quale elemento utile, per gli operatori di telefonia mobile, per contrastare l’avanzata degli Over The Top. E nel 2016 sarà proprio concorrenza accanita tra Telco e OTT.

Fonti e risorse:

 

VoLTE: It’s Not Just About Voice (G. Collins, Light Reading)

L’innovazione dei servizi di comunicazione interpersonale su rete mobile (F. Antonelli, U. Ferrero, M. Gamberini, L. Maspes, Notiziario Tecnico Telecom Italia).

VoLTE: impatti in rete mobile (E. Chiota, F. Mazzoli, A. Zaccagnini, Notiziario Tecnico Telecom Italia)

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