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SosTech. La banda larga è prioritaria per chi cambia casa nel Regno Unito

di Andrea Galassi |

Nel Regno Unito, il 20% dei proprietari di nuove case ritiene la banda larga prioritaria rispetto a qualsiasi altro tipo di servizio, stando una ricerca commissionata da Vodafone UK.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Poter accedere a Internet a banda larga è un’esigenza avvertita con sempre maggiore frequenza. Stupisce, tuttavia, il livello di importanza assunta dai servizi broadband nel Regno Unito, se è vero, stando a  una ricerca di Vodafone UK, che il 20% dei proprietari di una nuova casa ritiene la banda larga prioritaria rispetto a energia elettrica, acqua e gas.

Lo studio è stato condotto da FlyResearch, azienda londinese specializzata in ricerca qualitativa e quantitativa online. L’indagine, svolta nel mese di marzo 2016, ha coinvolto un campione di 2.000 cittadini britannici maggiorenni.

Prima di illustrare le altre evidenze della ricerca, si ricorda che il servizio di comparazione delle offerte ADSL curato dagli esperti di SosTariffe.it permette di confrontare tutte le soluzioni disponibili in Italia per l’accesso a Internet a banda larga da casa. È possibile anche selezionare il filtro Fibra Ottica per comparare le proposte a banda ultra larga.

Cinque sono le priorità indicate dai proprietari di nuove case in Gran Bretagna:

energia elettrica – 53%

banda larga – 20%

acqua – 13%

gas – 8%

tasse locali (Council Tax) – 4%

altro – 2%

Nel Regno Unito, quindi, quando si tratta di cambiare casa, il 52% dei proprietari guarda in primo luogo alla disponibilità di servizi di fornitura di energia elettrica, il 20% a quella di servizi di accesso a banda larga, il 13% alla disponibilità di servizi di fornitura di acqua, l’8% a quella di servizi di fornitura di gas e il 4% al peso delle tasse locali.

Il 71% dei proprietari di abitazioni considererebbe sempre la disponibilità di un servizio a banda larga prima di cambiare casa, si apprende ancora dalla ricerca commissionata da Vodafone UK. E il 67% degli stessi ha già rifiutato l’acquisto di una nuova dimora a causa di un servizio di accesso a banda larga di qualità scadente.

Il 24% degli intervistati con età inferiore ai 25 anni, inoltre, reputa un servizio di accesso a banda larga con velocità e affidabilità elevata più importante rispetto a un permesso per il parcheggio e a informazioni accurate riguardanti il sistema di tassazione locale.

Sempre per il 24% degli under 25, la cessazione di un servizio di accesso a Internet a banda larga ha generato maggiore stress rispetto a situazioni quali l’impossibilità di avviare una vettura o di utilizzare un lavandino a cause di rotture e problemi ai medesimi.

Alla disponibilità di servizi broadband, e alla qualità degli stessi, con particolare riferimento agli edifici di nuova costruzione, hanno dedicato attenzione gli esperti di Cable.co.uk, un portale di comparazione delle offerte confezionate dagli operatori di telecomunicazioni attivi nel Regno Unito. Molteplici i resoconti e numerose anche le segnalazioni di proprietari insoddisfatti.

Una prima risposta nel Regno Unito alle esigenze di quanti vogliono o devono cambiare casa e puntano verso le nuove costruzioni è arrivata dal governo britannico lo scorso febbraio, con l’annuncio di un accordo siglato con HBF (Home Builders Federation) e Openreach e volto a promuovere la fornitura di servizi broadband superveloci negli edifici di nuova costruzione.

HBF è la federazione dei costruttori attivi in Inghilterra e in Galles, mentre Openreach è una società di BT Group creata nel 2006 in accordo con Ofcom (Office of Communications) per gestire in maniera indipendente le infrastrutture possedute da British Telecom e assicurare a tutti gli ISP (Internet Service Provider) pari accesso alle risorse di rete.

Anche in Italia, e prima che nel Regno Unito, si è prestata attenzione ai servizi di accesso a banda larga e ultra larga per gli edifici di nuova costruzione. A luglio 2015 è diventato operativo l’art. 135 bis del D.P.R. 380/2001, introdotto dal decreto legge n. 133/2014 come convertito dalla legge 164/2014, cosiddetto “Sblocca cantieri”, stando al quale:

«tutti gli edifici di nuova costruzione per i quali le domande di autorizzazione edilizia sono state presentate dopo il 1° luglio 2015 devono essere equipaggiati con un’infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio, costituita da adeguati spazi installativi e da impianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica fino ai punti terminali di rete».

L’obbligo di predisposizione di infrastrutture fisiche per la banda ultra larga su fibra ottica vale anche per gli edifici sottoposti a ristrutturazione cosiddetta pesante.

Per infrastruttura fisica multiservizio interna all’edificio si intende il complesso delle installazioni presenti all’interno degli edifici contenenti reti di accesso cablate in fibra ottica con terminazione fissa o senza fili che permettono di fornire l’accesso ai servizi a banda ultra larga e di connettere il punto di accesso dell’edificio con il punto terminale di rete.

Per punto di accesso, infine, si intende il punto fisico, situato all’interno o all’esterno dell’edificio e accessibile alle imprese autorizzate a fornire reti pubbliche di comunicazione, che consente la connessione con l’infrastruttura interna all’edificio predisposta per i servizi di accesso in fibra ottica a banda ultra larga.

Fonti e risorse:

Who Needs Gas When You Have Broadband? One In Five Brits Would Rather Go Without Gas Or Electricity Than Broadband (Vodafone UK).

Broadband in new homes debacle: Residents share their tales of woe (Ellen Branagh, Cable.co.uk)

New build homes to have superfast broadband connectivity (Ed Vaizey, MP Minister of State for Culture and the Digital Economy)

“Banda Larga” obbligo predisposizione dal 1° luglio 2015 per nuovi edifici e ristrutturazione “pesante” (Nota Ance)

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