Rubrica settimanale #SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe.
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Google Project Fi, il servizio di telefonia mobile confezionato dal gigante della ricerca online, non spaventa gli MVNO (Mobile Virtual Network Operator) concorrenti, stando a un resoconto firmato Phil Goldstein, redattore in forze a FierceWireless.
Google Project Fi, anzi, conferma la bontà del paradigma Wi-Fi-first, che prevede l’impiego delle reti Wi-Fi come network primari per la fornitura di servizi voce, dati e di messaggistica, e delle reti cellulari quali network secondari per garantire copertura e continuità del servizio.
Google Project Fi, per la verità, è un servizio che non si declina secondo il paradigma Wi-Fi-first, perché la soluzione progettata da BigG prevede un aggancio intelligente della rete Wi-Fi o della rete 4G LTE (Long Term Evolution) più veloce disponibile in zona.
Google Project Fi dà quindi la precedenza alla rete più veloce in zona, si tratti di un network Wi-Fi o di una delle reti 4G LTE di Sprint e T-Mobile, gli operatori di telecomunicazioni con cui BigG ha siglato un accordo per sfruttarne le infrastrutture nella veste di MVNO.
Secondo Republic Wireless, Scratch e FreedomPop, tre MVNO statunitensi che impiegano le infrastrutture di rete di Sprint, il servizio firmato Google è comunque una conferma del ruolo fondamentale che il Wi-Fi può assumere in ambito di servizi di telefonia mobile.
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Per Davide Morken, amministratore delegato di Republic Wireless, il debutto di Google nel mercato della telefonia mobile è paragonabile all’ingresso di una persona famosa nella casa di fronte, un vicino che può illuminare di luce riflessa anche chi gli sta intorno.
Morken dichiara pertanto di vedere soltanto del buono in Project Fi e di attendersi quindi vantaggi anche per Republic Wireless, sebbene l’arrivo di una persona famosa possa generare anche scompiglio e fastidio nel vicinato.
Per Stephen Stokols, amministratore delegato di FreedomPop, il servizio di Google non è dirompente sotto il profilo dei prezzi praticati ai clienti, e quindi non costituisce un pericolo da questo punto di vista. Anche Stokols è convinto che Project Fi sia una conferma della bontà del paradigma Wi-Fi-first.
Jon Finegold, vicepresidente della divisione Marketing di Scratch, ha dichiarato che Project Fi sta producendo un grande interesse per i servizi di Scratch. Le tariffe di Google Project Fi e il fatto che il servizio funzioni soltanto su Nexus 6 indicano che BigG non ha preso di mira i clienti di Scratch, ha aggiunto il manager.
Secondo Finegold, inoltre, Google vuole esercitare pressione su AT&T e Verizon Wireless, i due maggiori operatori di telefonia mobile statunitensi. Ipotesi, peraltro, suggerita da più parti.
Google può certo contribuire a scardinare alcune pratiche commerciali avversate dai clienti degli operatori di telefonia mobile, oltre che a spingere gli operatori stessi verso soluzioni tecnologiche che garantiscano esperienze utente di maggiore qualità e senza soluzione di continuità.
Project Fi, per esempio, prevede un meccanismo di riaccredito in ambito di traffico dati. Si pagano soltanto i GB consumati nel mese di riferimento e si può sfruttare il riaccredito nel mese successivo.
Proprio Republic Wireless ha annunciato lo scorso 20 aprile il lancio di un analogo meccanismo. FreedomPop ne aveva introdotto uno già nel 2013, ma ai clienti è richiesto di versare una cifra aggiuntiva di 3,5 dollari al mese per fruire del riaccredito. Nessun costo aggiuntivo, invece, è previsto per Project Fi.
Fonti e risorse:
Google Project Fi: tariffe, copertura, tecnologia
Google’s Project Fi MVNO isn’t a threat to Wi-Fi-first players Republic, Scratch and FreedomPop