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Alexa sempre, Alexa dappertutto: il nuovo mantra di Amazon

Siccome è ormai probabile che chiamiamo per nome Alexa più spesso di quanto non facciamo con i nostri figli, nessuno si stupirà quando le sussurreremo attraverso un vistoso anello di plastica nera, sorpresi da una telefonata in mezzo al supermercato o mentre siamo in metropolitana. L’anello per comunicare con lo smartphone, ovvero Echo Loop, non è che il più bizzarro dei prodotti presentati ieri da Amazon a Seattle, durante il suo evento dedicato all’hardware compatibile con il proprio assistente vocale, ormai comunissimo anche in Italia. Le novità infatti sono parecchie e testimoniano l’obiettivo ormai dichiarato di Jeff Bezos: rendere Alexa una sorta di nostro organo aggiuntivo, raggiungibile in ogni stanza e perfino – a dispetto della definizione stessa di “domotica” – quando siamo fuori di casa. Alexa al lavoro, Alexa mentre corriamo, Alexa in discoteca. Alexa dappertutto. Con tutto quello che ne deriva in termini di sicurezza, ma per molti di noi – confessiamolo – la comodità è in grado di superare anche le remore per la privacy.

Le novità per Echo

La linea Echo si è rinnovata in grande stile: del resto la battaglia che si combatte nelle nostre case (e che vede come altri protagonisti Google e, un po’ più in disparte, Apple) necessita di armi scintillanti e nuove tecnologie. E così, a chi rimproverava che i pratici ed economici speaker di Amazon mancasse qualcosa in termini di qualità del suono – soprattutto se paragonati all’HomePod di Cupertino – è stata data una risposta con Echo Studio, magari da abbinare al nuovo servizio per l’ascolto lossless di Amazon Music HD (199,99 euro, già preordinabile su Amazon e in uscita il 7 novembre prossimo). In altri settori Amazon ha semplicemente dato una rinfrescata alla lineup, con nuove soluzioni “di mezzo” (come Echo Show 8, con schermo da 8 pollici, a metà tra Echo Show 5 ed Echo Show da 10,1) o con cambiamenti minimi (il nuovo Echo, un po’ migliorato dal punto di vista audio, anche se non si tratta chiaramente di un dispositivo adatto all’alta fedeltà).

Qualche cambiamento in più per Echo Dot, che per insinuarsi nelle nostre case ha scelto un travestimento familiare e rassicurante, quello di un oggetto che si trova dappertutto: l’orologio, ora visualizzabile tramite LED nella parte frontale del piccolo altoparlante non solo per sapere l’ora con un’occhiata, ma anche per avere un feedback più immediato e tradizionale quando si configura una sveglia o un timer (69,99 euro, in arrivo il 16 ottobre). Ma che il mantra di Amazon con Alexa sia ora “pervasività” è pienamente dimostrato dal dispositivo più piccolo e meno costoso di tutti (due caratteristiche non casuali): Echo Flex, né più né meno che una classica smart plug o spina intelligente di quelle che vengono usate per accendere le luci o il condizionatore da remoto, ma in più con un altoparlante per i comandi vocali e qualche caratteristica sfiziosa in più (ad esempio la porta USB da utilizzare per caricare lo smartphone o per aggiungere moduli ulteriori, come i sensori di movimento e le luci notturne). Con la fibra ottica ormai onnipresente (su SosTariffe.it potete trovare le soluzioni più convenienti dell’autunno), reggere così tanti dispositivi non sarà difficile.


Dalla smart plug… al forno

La rivoluzione è tutta qui: con un costo di 29,99 euro (e c’è da scommettere che per il Black Friday e il Cyber Monday, ormai a solo un paio di mesi di distanza, Amazon abbia in serbo sconti ulteriori per rendere Echo Flex ancora più appetibile) e un’installazione semplicissima, Alexa può arrivare davvero dappertutto e sostituirsi alle prese più classiche un po’ per volta, com’è accaduto con le luci a LED al posto delle vecchie lampadine a incandescenza. Bisognerà aspettare il 14 novembre per potersi vedere recapitata a casa la presa intelligente firmata Amazon, ma si aspetta una quantità di ordini davvero cospicua.

Un successo a questi livelli è invece difficile da pronosticare per prodotti decisamente più di nicchia, come il già citato Echo Loop o gli Echo Frames, edizione made in Seattle dei Google Glass: entrambi i dispositivi per ora non saranno acquistabili in Italia e neanche così facilmente negli USA, visto che per loro è previsto un programma a inviti. Sempre esclusive per gli USA sono la risposta di Amazon agli AirPods di Apple, ovvero gli Echo Buds, con tecnologia di cancellazione del rumore (e ovviamente il supporto per Alexa, ma anche per Siri e Google Assistant) ed Echo Glow, che si ispira ai prodotti Philips Hue per luci a LED atmosferiche in vari colori.

Ancora: il forno smart – per quanto bizzarro possa sembrare – Amazon Smart Oven, sorta di ibrido intelligente (o sedicente tale) tra un forno tradizionale e uno a microonde che, manco a dirlo, incorpora Alexa per farsi dare una mano in cucina, Fetch, tracker per tenere sotto controllo il proprio cane, e nuovi sistemi per la sicurezza della casa con la Ring Stick Up Cam Battery, videocamera di sicurezza in HD con sistema di comunicazione bidirezionale, per interni e per esterni.

Una voce più discreta

E Alexa, la grande protagonista? Le novità sono arrivare anche per lei, e alcune riguardano proprio la principale problematica per chi non si fida del tutto (non a torto) di questi dispositivi. Considerata la vocazione dell’assistente digitale di Amazon per ascoltare le nostre conversazioni, registrarle e farne chissà cosa, non sorprende l’introduzione di nuovi comandi (“Alexa, cancella quello che ho appena detto” e “Alexa, cancella tutto quello ho detto oggi”) e un sistema di auto-cancellazione del registrato ogni 3 o 18 mesi. E si può anche sottoporre i propri altoparlanti (o prese, o qualsiasi altra cosa Amazon abbia introdotto in questo evento di settembre) a un vero e proprio terzo grado: “Alexa, dimmi che cosa hai sentito” e “Alexa, perché hai fatto questo?” permetteranno di sapere esattamente che cosa ha udito ogni dispositivo o la motivazione dei suoi comportamenti ogni tanto apparentemente casuali, magari in risposta a un comando interpretato male (provate ad ascoltare la telecronaca di una partita di calcio della Juventus vicino a un dispositivo Alexa, e a ogni “Alex Sandro” pronunciato dal cronista capirete il problema). Dulcis in fundo, le celebrity voices (a pagamento) per Alexa: il primo sarà Samuel L. Jackson, e già sappiamo, senza particolari doti di preveggenza, che in molti per prima cosa chiederanno al proprio altoparlante di recitare Ezechiele 25:17.

Fonti:

https://www.cnet.com/news/every-new-alexa-feature-amazon-just-announced/

https://voicebot.ai/amazon-echo-alexa-stats/https://www.statista.com/chart/16068/most-popular-smart-speakers-in-the-us/
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