Come reagiranno gli operatori telefonici europei all’abolizione delle tariffe di roaming? Le compagnie di settore – rispondono gli analisti di Juniper Research – non andranno ad aumentare i prezzi dei servizi forniti al di fuori dei Paesi Ue né le cifre richieste nei mercati domestici di riferimento.
L’abolizione delle tariffe di roaming entrerà in vigore nei Paesi SEE (Spazio Economico Europeo) il 15 giugno 2017, data dalla quale gli operatori di telefonia mobile non potranno più applicare le maggiorazioni richieste per i servizi di roaming intracomunitario.
Il servizio di comparazione di telefonia mobile curato dagli esperti di SosTariffe.it, si ricorda, consente di conoscere e confrontare le tariffe roaming proposte dagli operatori di settore attivi in Italia.
La risposta degli analisti di Juniper Research sembra azzardata se si considerano gli avvertimenti indirizzati alla Commissione europea e al Parlamento europeo dalle compagnie di settore e le previsioni formulate dalla stessa società di analisi e di ricerca sulle conseguenze che l’abolizione delle tariffe di roaming avranno per le casse degli operatori.
L’abolizione delle tariffe di roaming intracomunitario è questione dibattuta da anni in ambito Ue, da tutti gli stakeholder (portatori di interesse). E da anni gli operatori di telefonia mobile mettono sull’avviso Commissione e Parlamento Ue del rischio, per i consumatori, di dover affrontare aumenti nei mercati domestici attuati per compensare le perdite.
Perdite piuttosto consistenti, prevede Juniper Research: i ricavi annuali, per gli operatori di telefonia mobile attivi in Europa, diminuiranno infatti di ben 28 punti percentuali nel 2017.
Secondo Nitin Bhas, responsabile Ricerca di Juniper Research, tuttavia, la risposta delle compagnie di settore sarà di altra natura e non impatterà in negativo sui clienti finali: le telco lavoreranno a più stretto contatto con i fornitori e gli aggregatori di contenuti per offrire servizi innovativi in grado di generare maggior valore.
Proporre servizi innovativi e a valore aggiunto, capaci di fidelizzare i clienti e di attrarne di nuovi, consentirà agli operatori di telefonia mobile di compensare le perdite dovute all’abolizione delle tariffe di roaming comunitario, sostiene pertanto Bhas.
Sulla risposta delle compagnie telefoniche all’abolizione delle tariffe di roaming comunitario si è interrogato anche Andreas Gentner, responsabile TMT (Technology, Media & Telecommunications) di Deloitte.
Secondo Gentner, gli operatori di telefonia mobile, anziché proporre pacchetti giornalieri o settimanali per servizi voce, messaggistica e dati in roaming, potrebbero puntare su offerte del tipo Roam like Home, in formula abbonamento. Soluzioni Roam like Home, inoltre, potrebbero essere incluse nelle offerte esistenti, senza costi extra, aggiunge l’esperto.
Sulla strada indicata da Gentner si sono già incamminate Orange, Bouygues Télécom e Free in Francia, Base e Deutsche Telekom in Germania, Three ed EE nel Regno Unito, e Comviq in Svezia.
Fonti e risorse:
Mobile Roaming Revenues To Fall By 28% In Europe As New EU Regulations Impact In 2017 (Juniper Research)
What is the next roaming strategy for EU operators? (Deloitte)
Tariffe di roaming (La tua Europa)