Nel corso degli ultimi giorni, tra gli organi di stampa, sia cartacea che online, è iniziata a circolare una notizia legata alla suddivisione tra gli utenti degli importi non incassati dagli operatori a causa dei mancati pagamenti di utenti morosi. Si tratta di una questione molto delicata e particolare che, come prevedibile, ha destato, sin da subito, un notevole interesse legato soprattutto al rischio, quanto mai concreto, di una nuova impennata delle bollette dell’energia per gli utenti domestici.
Ricordiamo che le bollette dell’energia elettrica già ad inizio anno, come annunciato dall’Autorità, hanno registrato un incremento superiore al 5% a causa di numerosi fattori che hanno comportato una sostanziale modifica delle condizioni di mercato. Per risparmiare, quindi, diventa sempre più prioritario scegliere con cura ed attenzione la migliore tariffa dell’energia elettrica in relazione alle proprie esigenze. E’ possibile individuare l’offerta più vantaggiosa del momento tramite il comparatore di SosTariffe.it per offerte luce.
In merito alla questione della morosità delle bollette divise tra tutti è intervenuta, con una nota, l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) che ha, almeno in parte, ridimensionato il problema ““il riconoscimento individuato dall’Autorità per i soli distributori è parziale e attiene ai soli oneri generali di sistema già da loro versati ma non incassati da quei venditori con cui, a fronte della inadempienza di questi ultimi, i distributori hanno interrotto il relativo contratto di trasporto di energia, di fatto sospendendo così a tali soggetti la possibilità di operare nel mercato dell’energia”.
La normativa precedente in materia imponeva ai venditori la prestazione di garanzie finanziarie in favore delle imprese distributrici a copertura degli oneri generali di sistemi, elemento intorno al quale ruota tutta la questione. Tuttavia, recenti pronunce della giustizia amministrativa, sottolinea l’Area, pongono in capo gli oneri di sistema esclusivamente agli utenti finali e non alle imprese di vendita.
Secondo Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, il principio di fondo resta sbagliato. Di fatto, sui consumatori, che già affrontano i costi delle bollette, vengono caricati “oneri impropri che non dovrebbero gravare sulle famiglie ma, semmai, sulla fiscalità generale”.