Il mercato libero dell’energia rappresenta un’importante occasione di risparmio sia per le famiglie che per le piccole imprese. Come mostra, infatti, il comparatore di SosTariffe.it per energia elettrica la possibilità di ottenere tariffe vantaggiose, in relazione alla propria tipologia di consumi, è reale e concreta. Il risparmio rispetto al regime di mercato tutelato è sostanziale.
Nonostante ciò, i dati di monitoraggio dell’Autorità dell’Energia evidenziano come il comportamento più comune per i clienti domestici sia quello di restare o tornare nel servizio tutelato. Le ragioni alla base di queste scelte non sono legate, in modo diretto, alle possibilità di risparmio. I fattori in gioco sono, infatti, ben diversi. In molti casi è la limitata conoscenza del mercato (frutto anche di un sistema di informazione non sempre impeccabile e quindi da una fiducia solo parziale nel mercato stesso) o più semplicemente un’indifferenza da parte degli utenti sull’argomento a spingere gli stessi a restare nel mercato tutelato.
Gli ultimi dati sul monitoraggio del settore, relativi al 2015, mettono in evidenza come solo il 32% delle famiglie, quindi meno di una su tre, ha scelto il mercato libero dell’energia elettrica. La Maggior Tutela rappresenta, quindi, ancora un punto di riferimento assoluto del settore domestico e anche il nuovo regime di Tutela SIMILE, creato per avvicinare gli utenti al mercato libero, ha avuto un impatto ridotto in questi primi mesi, come visto in un precedente articolo.
Per quanto riguarda le piccole e medie imprese, la percentuale di utenti che ha scelto il mercato libero è sostanzialmente maggiore e tocca il 45% a fine 2015. Per la fornitura di gas naturale si registra una situazione del tutto analoga. I clienti domestici e i condomini ad uso domestico si riferiscono per il 68% dal regime tutelato. Da notare, inoltre, come nel settore elettrico i livelli di concentrazione restano elevati con il primo operatore che, a fine 2015, detiene una quota di mercato pari a circa il 50%. Nel settore gas, invece, si registra una crescita dei piccoli e medi operatori con il primo operatore che si ferma al 23%.
Un’analisi della spesa dei clienti domestici del libero mercato evidenzia come i consumatori non sembrino in grado di valutare al meglio il parametro prezzo nella scelta della tariffa. La spesa media degli utenti che sceglie il mercato libero si allinea alla spesa degli utenti ancora in regime di maggior tutela. La situazione è, invece, decisamente differente per le piccole e medie imprese in cui la scelta di una tariffa del mercato libero si traduce in un sostanziale calo della bolletta dell’energia.
A differenza di altri servizi, come ad esempio la telefonia fissa e mobile, gli operatori che si occupano della distribuzione di energia elettrica e gas naturale non possono comunicare un valore preciso per la bolletta ma sono obbligati ad indicare il costo della componente energia elettrica e della componente gas naturale della bolletta stessa. Tali costi rappresentano solo una percentuale dell’importo complessivo della bolletta rendendo, quindi, la lettura delle offerte da parte del consumatore decisamente più complicata.
Per le piccole e medie imprese un’analisi dei costi e della spesa energetica è, probabilmente, più semplice e, in alcuni casi, vitale per gli equilibri finanziari dell’azienda stessa. Le soluzioni offerte dal mercato libero vengono, quindi, analizzate con più attenzione.