È già in vigore la riforma delle tariffe elettriche, che a partire dal 1° gennaio 2016 andrà a modificare gradualmente le bollette di famiglie e piccole imprese, eliminando la progressività delle tariffe. Non cambiano però tutte le voci di spesa, ma si interviene soltanto sui servizi di rete e sugli oneri generali di sistema.
Le bollette di 30 milioni di consumatori incominciano a cambiare da gennaio 2016, con l’approvazione della Delibera 582/2015/R/EEL dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) che introduce l’ultima riforma delle tariffe elettriche; per conoscere prezzi e condizioni delle attuali tariffe energia elettrica è possibile consultare il comparatore di SosTariffe.it.
La riforma spiegata: quali le voci che cambiano?
La riforma va a modificare due componenti tariffarie: i servizi di rete e gli oneri generali di sistema. Con i servizi di rete si coprono i costi derivanti dal trasporto dell’energia dagli impianti di produzione alla rete di distribuzione locale, e successivamente alle abitazioni, nonché le attività di misura, ovvero la gestione e lettura dei contatori.
Con gli oneri generali di sistema invece vengono coperti i sussidi a beneficio di certe attività o soggetti, come il caso dei sussidi alle rinnovabili o il supporto alla dismissione del nucleare.
Queste componenti tariffarie sono aggiornate periodicamente dall’Autorità e i loro valori sono gli stessi, tanto per la maggior tutela che per il mercato libero. Le condizioni cambiano invece tra consumatori residenti e non, e fra clienti con potenza contrattuale pari a 3 kW o superiore.
Entrambe componenti tariffarie prevedono una quota energia, espressa in centesimi di Euro per chilowattora, che non è fissa ma progressiva: questa voce cresce in funzione dei consumi, ovvero è maggiore quanto più elevati siano i consumi energetici registrati e la potenza contrattuale.
Come cambiano le bollette?
Nell’arco di due anni, l’AEEGSI vuole con questa riforma sopprimere la progressività della quota energia dei servizi di rete e degli oneri generali di sistema. Lo farà quindi gradualmente, intervenendo in primo luogo sui servizi di rete, eliminando la progressività della quota energia già dal 1° gennaio scorso, nonché semplificando le voci di spesa, seppur aumentando alcuni costi. A partire del 1° gennaio 2017 invece verrà cancellata la progressività della quota energia degli oneri generali di sistema, in questo caso però unicamente per i consumatori residenti. Verrà, inoltre, limitato a due il numero di scaglioni di consumo.
Perché questa riforma?
Fino al 31 dicembre 2015 chi consumava più elettricità pagava di più a causa della progressività della tariffa. Così, molte tecnologie efficienti venivano penalizzate, come le pompe di calore, le auto elettriche, le piastre a induzione, etc.
L’Autorità vuole che gli italiani incomincino gradualmente a fare uso di queste tecnologie, elettrificando i consumi e abbandonando fonti di energia non rinnovabili come il gas e il GPL. Anche per questo sono stati sospesi – seppur transitoriamente – i 30 Euro che si pagano quando si aumenta la potenza installata dell’impianto (operazione necessaria quando si utilizzano alcune delle tecnologie sopramenzionate). In più, la riforma prevede una maggiore granularità nei livelli di potenza tra cui il consumatore potrà scegliere, sebbene essi ancora non siano stati definiti.
Infine, va ricordato che con i prezzi attuali delle tariffe energia e gas del mercato libero è possibile risparmiare dal 9% al 15% sulla spesa annua. Per identificare le proposte commerciali più adeguate secondo le proprie necessità, può essere conveniente impiegare un servizio di comparazione come quello che offre SosTariffe.it per le tariffe energia qui reperibile.