Finalmente diventerà più semplice orientarsi tra le innumerevoli etichette relative all’efficienza energetica degli elettrodomestici. A stabilirlo è stato il Parlamento europeo che, lo scorso 6 luglio, ha approvato una nuova scala di classi eliminando le confusionarie A+, A++, A+++ nate con lo scopo di spiccare nella marea di elettrodomestici che ormai, per la maggior parte, rientravano nei requisiti energetici di classe A previsti dalla normativa del 2010.
Con l’introduzione delle nuove etichette si dovrà non solo specificare la classe di efficienza di appartenenza, tenendo conto anche della tipologia di prodotto, ma anche il consumo di energia assoluto in kWh, basandosi su scaglioni annuali o temporali ben definiti.
I deputati hanno inoltre richiesto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei metodi più utili a misurare il consumo energetico basandosi anche su simulazioni dell’utilizzo previsto per l’utente medio per ciascuna categoria di prodotti.
Si sta inoltre valutando la possibilità di generare un database in cui includere tutti i dettagli sui prodotti e i dati relativi alla conformità con le linee guida dettate dagli organi relativi, cui sarà possibile accedere sfruttando un Qr code, quindi consultabile anche da cellulare con una semplice scansione tramite la fotocamera del proprio smartphone.
Sono esenti dall’etichettatura tutti i mezzi di trasporto quali ascensori, scale mobili e trasportatori, nonché i prodotti acquistati di seconda mano.
Le nuove etichette saranno introdotte con una tempistica variabile in base alla tipologia di prodotto e comunque con tempi inclusi tra i 21 mesi e i 6 anni dall’entrata in vigore della normativa e rimarranno in vigore per almeno 10 anni. Nessuna ulteriore modifica potrà essere apportata prima che almeno il 25% degli elettrodomestici presenti nel mercato europeo abbia raggiunto i requisiti di efficienza corrispondenti alla classe energetica più elevata, o che almeno il 50% rientrino in classe A e B. Dopo si procederà con una nuova ricatalogazione per far scendere di classe gli elettrodomestici che sovraffollano il mercato, quindi saranno richiesti requisiti più elevati per entrare nelle classi più alte.
La scelta di lasciare fino a 6 anni di tempo ad alcune categorie per adeguarsi alla nuova etichetta di efficienza energetica è dovuta a cambiamenti recenti che hanno interessato alcuni settori. Ad esempio, il mercato delle caldaie è stato lasciato per il momento fuori dal nuovo adeguamento poiché hanno già subito un cambio di etichetta a settembre dello scorso anno, considerando anche il fatto che non si tratta di elettrodomestici che assistono ad un ricambio frequente nelle nostre abitazioni.
Con la nuova etichetta inoltre gli utenti potranno, grazie alla sigla “smart”, essere in grado di distinguere gli elettrodomestici “intelligenti”, cioè quelli in grado di entrare autonomamente in funzione negli orari in cui è applicato un costo energetico inferiore, particolarmente utile per coloro che hanno sottoscritto un’offerta bioraria con il proprio fornitore di energia elettrica. Inoltre, questo espediente consente anche di favorire l’utilizzo delle energie rinnovabili che per natura sono discontinue.
Con la nuova legge inoltre il cliente frodato da un’etichetta non veritiera potrà esigere il rimborso al produttore che non dichiara il vero.
Si stima che grazie alla nuova etichetta si avrà un risparmio di 15 euro all’anno e aumenterà di 10 miliardi i ricavi dei produttori energetici, a fronte di una riduzione di consumi di 200 TWh entro il 2030. Ulteriore risparmio è ovviamente possibile scegliendo sapientemente la tariffa energia elettrica facendosi consigliare da comparatori di tariffe come SosTariffe.it.