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Soro: “La pagina 6.000 Sardine bloccata da Facebook? L’effetto negativo di delegare il potere agli algoritmi”

“L’algoritmo non è in grado di riconoscere le segnalazioni contro le Sardine, segnalazioni, molto probabilmente inviate attraverso chatbot, e così ha chiuso automaticamente la pagina. Ma in questi casi deve intervenire l’uomo. Tutto ciò è l’effetto negativo di delegare il potere alla tecnologia, ma una decisione così importante”, che riguarda la libertà di espressione e le idee politiche, quindi le libertà fondamentali della democrazia, “non può prescindere alla parola conclusiva delle autorità pubbliche”. Così il Garante della privacy, Antonello Soro, ha commentato la chiusura automatica di Facebook della pagina 6.000 Sardine, ritornata online solo alcuni minuti fa. Soro è intervenuto, in videoconferenza, al convegno “I Dati tra Sovranità Digitale e Interesse Nazionale. Le Persone, le Pubbliche Amministrazioni e le Imprese” in corso fino ad oggi pomeriggio all’Università Milano-Bicocca.

Oltre al potere delle piattaforme digitali, che “può mettere a rischio le democrazie ed espone noi tutti al rischio di autocrazia“, l’Intelligenza artificiale e i trojan per usi investigativi sono stati gli altri temi dell’intervento di Soro, intervistato da Raffaele Barberio, presidente di Privacy Italia, che ha organizzato il convegno insieme al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con ASSO DPO e ReD Open.

“La strada per rendere l’intelligenza artificiale funzionale e non antagonista al progresso sociale, all’eguaglianza, alla tutela dei diritti di tutti, è pensare ad un suo etico, con una bussola rappresentata da una persona, che orienti le scelte delle Istituzioni nell’utilizzo di questa tecnologia”, ha detto Soro, ricordando che questo approccio alla base delle prossime decisioni del Parlamento europeo sull’intelligenza artificiale.

Infine sull’uso dei trojan per finalità di indagine, “il rischio più grande dei trojan”, ha detto il Garante Privacy, “è legato all’affidamento di questi sistemi da parte di tante Procure della Repubblica a molte aziende private, difficili da controllare. Questo apre la strada a uso distorto e distopico di sistemi straordinariamente invasivi”.

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