Sono 2.170 gli Enti controllati dalle 19 Regioni più le province autonome di Trento e Bolzano, di cui 1.465 Enti pubblici vigilati, 390 Enti di diritto privato, 315 Società partecipate.
E’ quanto emerge dal primo censimento di una realtà significativa quanto ancora poco nota, effettuato dal Centro Studi CoMar, che ha analizzato tutti i Bilanci ed i Documenti di programmazione regionali al 30 aprile 2021.
In termini di maggiore valore economico ed occupati, vi sono, prima di tutto, le 315 Società partecipate dirette, cui è stato dedicato un focus particolare. Si tratta di imprese impegnate nei seguenti settori, per ordine decrescente d’importanza:
- infrastrutture per la mobilità: porti, aeroporti, strade e autostrade, ferrovie, interporti, compagnie di navigazione;
- servizi pubblici – utilities: energia, acquedotti ed erogazioni idriche, rifiuti e ambiente;
- commercio, fiere e turismo;
- promozione e finanziamento attività produttive;
- assistenza sociale;
- formazione e ricerca;
- agricoltura e foreste.
In testa la Liguria con 24 società
Non vi è corrispondenza tra numero di Società, detenute dalla singola Regione, con il proprio PIL, con l’entità della popolazione o con l’estensione geografica; in testa risultano la Liguria (24 Società), il Piemonte (21), la Sardegna e l’Emilia-Romagna (20); in coda, la Lombardia (10), il Molise (7), la Basilicata (6), le Marche (5).
La forma giuridica è equamente ripartita tra Spa e Srl, con una forte presenza di Società consortili. Nelle suddette 315 Società, sono 142 quelle dove le Regioni hanno oltre il 50% della quota azionaria, cifra che sale a 186 considerando una quota superiore al 25%.
Le Regioni, anche alla luce di crescenti vincoli di finanza pubblica e controlli della magistratura contabile (giudizi di parificazione), da qualche anno stanno razionalizzando le loro partecipazioni: delle 315 Società, 37 sono poste in liquidazione e una è in concordato preventivo.
Queste 315 partecipate dirette, in alcuni casi, sono delle Capogruppo (o merchant bank, come definite in alcuni Documenti) di ulteriori controllate di secondo livello; alla luce dei Documenti ufficiali disponibili, per questa sottocategoria si possono stimare almeno 162 Società controllate indirette, ulteriori.
Gli Enti pubblici sono 1465
Gli Enti pubblici vigilati, dal canto loro, rappresentano, la categoria più numerosa. Di questi 1.465 complessivi:
- le Comunità montane e gli Enti sanitari (Asl, Az. Osp., Enti a supporto Ssn) superano, da sole, le 200 unità;
- gli Enti parco, i Consorzi di bonifica, il Tpl – Trasporto pubblico locale, sono, ognuna, tra 142 e 155 unità;
- le Camere di commercio, le aziende di servizi alla persona, gli istituti di edilizia residenziale sono nella terza fascia, tra 70 e 80 unità;
- seguono le Autorità di bacino (39), gli istituti di assistenza e beneficenza (Ipab), gli istituti di formazione scolastica, gli enti di tutela ambientale, di servizi agricoli e forestali, di supporto alle politiche industriali regionali, i Collegi regionali di specifiche categorie professionali, le gestioni di patrimoni di valore storico-museale.
In terzo luogo, i 390 Enti di diritto privato controllati sono costituiti da Fondazioni liriche, sinfoniche e teatrali, dalle cd. Film commission, dagli Ambiti territoriali di caccia e Comprensori alpini (da soli, circa 250), da istituti di ricerca e di alta formazione o, in alcune Regioni, anche da associazioni per l’irrigazione e da enti fieristici (generalmente, inclusi, invece, tra gli Enti pubblici).
Le Regioni hanno il potere di nomina degli Amministratori degli Enti, con l’obbligo di pubblicare e aggiornare annualmente le funzioni attribuite e le attività svolte dai suddetti Enti in loro favore, nonché il trattamento economico complessivo spettante a ciascuno dei Componenti degli Organi; anche laddove detengano quote di minoranza (Decreto legislativo 14 marzo 2013, n.33).
Gli Amministratori dei 2.170 Enti controllati dalle Regioni sono in totale 14.567; è importane sottolineare, tuttavia, che sono solo un terzo quelli effettivamente indicati dalle Regioni; o perché trattasi di Enti dove la quota della Regione è minoritaria o perché nel governo dell’Ente hanno un ruolo anche Comuni ed altri Enti locali, organismi di rappresentanza delle categorie produttive, corpi intermedi della società, fondazioni culturali, istituti di formazione e ricerca, associazioni di volontariato.
Per approfondire
- Per scaricare il primo censimento realizzato dal Centro Studi CoMar clicca qui.