È finita la monetizzazione democratica su YouTube. In questi giorni la società sta comunicando agli utenti che solo chi ha un canale con almeno 1.000 iscritti e con 4mila ore di visualizzazione negli ultimi dodici mesi può guadagnare con i video. “Il YouTube Partner Program (YPP) è stato modificato per affrontare un picco di abuso della piattaforma”, ha scritto il team di YouTube nell’email giunta agli utenti. “Questa decisione fa parte delle misure che abbiamo adottato per rafforzare i requisiti per la monetizzazione. Il nostro scopo è quello di impedire a spammer, responsabili di furti d’identità e altri utenti malintenzionati di danneggiare il nostro ecosistema o di approfittarsi dei nostri creator”, ha spiegato la società. L’indice è puntato anche contro i miner-criminali di criptovalute che, ‘bucando’ il sito, hanno sfruttato i Pc degli ignari utenti, mentre visualizzavano video, per generare Bitcoin. A gennaio sono stati colpiti anche computer di utenti italiani. Google è riuscita poi a bloccare il software.
Dunque quando un canale raggiunge 4000 ore di visualizzazione negli ultimi 12 mesi e 1000 iscritti, YouTube esaminerà la sua idoneità a partecipare al programma di monetizzazione.
Il 99% dei canali interessati dalla modifica ha monetizzato meno di 100 dollari l’anno
La drastica modifica di YouTube interessa un numero significativo di canali, “il 99% degli utenti colpiti ha realizzato meno di 100 dollari nell’ultimo anno, con un guadagno nel 90% dei casi inferiore a 2,50 dollari nell’ultimo mese”, ha fatto sapere la società. E chi ha totalizzato un guadagno inferiore ai 100 dollari riceverà il denaro?
Matt Koval, della Creator Academy di YouTube, spiega che di regola il saldo AdSense sotto la soglia dei 100 dollari non viene mai pagato. Tuttavia dà un consiglio su come avere il denaro guadagnato: “Chiudere l’account AdSense e il saldo, anche se inferiore a 100 dollari, verrà accreditato nella prossima fatturazione”.
Una mossa per evitare un secondo caso ‘Logan Paul’?
C’è chi sostiene che la mossa di YouTube (la società ha parlato solo di “una coincidenza”) sia nata per evitare un nuovo caso Logan Paul, lo youtuber e web-star finito al centro della cronaca dopo aver pubblicato un video in cui, in visita presso la cosiddetta “foresta dei suicidi” in Giappone, si è imbattuto con il cadavere di un suicida e ha mostrato reazioni che hanno scatenato parecchie polemiche. YouTube ha prima sospeso la monetizzazione per il suo canale, ora l’ha riattiva, ma lo youtuber è monitorato per 90 giorni. Il caso ha suscitato la reazione dei pubblicitari, per esempio Unilever ha minacciato i colossi tecnologici, come YouTube e Facebook, facendo capire che non pagherà più le sue pubblicità sulle varie piattaforme se non sono in grado di fermare contenuti violenti e fake news. Il forte rischio è vedere i propri prodotti pubblicizzati su video con contenuti inappropriati.