Emozionante seguire il viaggio dell’aereo solare Solar Impulse 2. Ne parliamo dal 21 gennaio, da quando venne dato l’annuncio dell’imminente partenza, avvenuta poi il 9 marzo. Questo straordinario apparecchio si alzò in volo da Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, con l’obiettivo di completare il giro del mondo in 12 tappe. A pilotarlo gli svizzeri Bertrand Piccard e André Borschberg. Quest’ultimo, però, nelle scorse ore, ha dovuto far ritorno in Svizzera per problemi di salute.
Quella in corso è la sesta tappa. La partenza ieri alle 22:08 (GMT) da Chongqing, nella Cina centro-meridionale, con destinazione Nanchino, capoluogo della provincia di Jiangsu. Il team del Solar Impulse 2 durante la permanenza a Chongqing ha partecipato a conferenze ed eventi di sensibilizzazione sull’uso delle energie rinnovabili. Il velivolo, alimentato da più di diciassetemila pannelli fotovoltaici e con un’apertura alare di 72 metri, in realtà sarebbe dovuto partire nei giorni scorsi, ma il decollo non è stato possibile a causa dei forti venti. Finora ha sostato a Muscat (Oman), Ahmedabad e Varanasi (India), Mandalay (Birmania) e Chongqing.
Dopo Nanchino, il Solar Impulse 2 attraverserà l’Oceano Pacifico facendo tappa alle Hawaii. Poi prevede diverse fermate tra Stati Uniti ed Europa, forse anche nel Nord Africa, prima di tornare ad Abu Dhabi. A quel punto, avrà percorso 35.000 chilometri. Un’esperienza che, negli intenti di chi l’ha promossa, è volta dimostrare che è possibile volare con l’energia pulita anche su lunghe distanze, sia di giorno che di notte. La parte inferiore, infatti, contiene un insieme di accumulatori litio-polimero, che permettono di accumulare energia sufficiente a sostenere anche un volo notturno. A spingere il Solar Impulse 2 un motore da 10 hp e un’elica a due pale.