L’Italia ha urgentemente bisogno di una governance del digitale. A spronare il Governo è stato il direttore de ‘La Stampa’ Maurizio Molinari nell’editoriale di ieri 14 aprile dal titolo: “Governance digitale per l’Italia”.
“Per l’Italia è un’occasione importante perché disponiamo di molti tasselli strategici per dare vita a una governance digitale”, ha scritto Molinari. “Il primo è il forziere di dati custodito e gestito da Sogei, cuore di un network di collegamenti con Agenzia delle Entrate, demanio, dogane, Sanità e altri ministeri che nei sotterranei del quartier generale di Roma equivale a una sorte di Fort Knox digitale. Da qui la necessità di una scelta su come usarla, ovvero sull’urgenza della governance digitale: dei dati, della potenza computazionale, delle reti e dei servizi”.
Il direttore de ‘La Stampa’ ha indicato anche alcuni vantaggi della futura cabina di regia del digitale nel nostro Paese: “La governance digitale può avere un impatto sul settore pubblico e privato guidando la transizione, ovvero puntando a usare i dati prodotti dalle nostre attività attraverso nuovi servizi a valore aggiunto per imprese e cittadini”.
Il messaggio di Molinari è chiaro. Essendo i dati il nostro oro del XXI secolo, da cui sviluppare prosperità e innovazione, la futura governance del digitale italiano deve “soprattutto pensare a come sfruttare i dati pubblici disponibili – anziché regalarli ai giganti privati del web – per allenare algoritmi di intelligenza artificiale, sviluppati da terze parti preferibilmente nazionali, per funzioni che tendono a migliorare la nostra vita di cittadini nei contesti di sanità, lavoro e tempo libero”.
Fa anche un efficace esempio il direttore de ‘La Stampa’: “I dati di Sogei possono alimentare algoritmi di intelligenza artificiale per realizzare servizi avanzati per i cittadini”. Un modo strategico per migliorare i servizi della Pa e per far salire l’Italia nella classifica europea per l’utilizzo dei servizi eGov: secondo la 15ª edizione dell’eGovernment Benchmark 2018 della Commissione Europea, solo il 22% dei cittadini italiani utilizza i servizi online della PA: siamo all’ultimo posto, fino al punto da meritare la definizione di Paese “senza una governance digitale consolidata”.
Ora il Governo non ha più alibi. Al più presto deve dar vita alla governance anche perché ha deciso questo cambiamento per legge, infatti l’articolo 8 decreto-legge Semplificazioni prevede dal 2020 che tutti i poteri del Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale passeranno “al Premier o a un ministro delegato”.
Andrea Quacivi, Ad Sogei: “Per noi consapevolezza, impegno e grandissimo senso di responsabilità”
Secondo Molinari “Per riuscire nella sfida bisogna però agire a livello della presidenza del Consiglio dei Ministri con strutture adeguate”. E Sogei è tra queste, perché è “tra i maggiori contributori della Digital Transformation della PA”, come emerge dal Bilancio 2018 della società e come ha sottolineato il suo amministratore delegato Andrea Quacivi, che ha commentato così l’articolo del direttore de ‘La Stampa’: “Per noi consapevolezza, impegno e grandissimo senso di responsabilità”.
Dunque nei prossimi mesi Palazzo Chigi dovrà decidere la cabina di regia del digitale e dovrà farlo con l’obbligo di uscire dai luoghi comuni sull’innovazione e sul futuro digitale del Paese, perché non vi sarà futuro digitale senza un nucleo forte di innovazione pubblica, altrimenti anche i dati pubblici saranno in breve tempo nelle mani degli Over the Top. In questo periodo di sovranismo politico manca ancora la sovranità digitale sui dati degli italiani.
Sogei cerca giovani esperti in intelligenza artificiale e Data science
Sogei, per svolgere il ruolo di principale player di riferimento di servizi ICT della PA italiana, come testimoniano i risultati ottenuti nello sviluppo e nella realizzazione di progetti altamente strategici come il 730 precompilato, il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), la Fatturazione elettronica, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), può contare su un personale (2.186 dipendenti) altamente qualificato e costantemente arricchito da giovani talenti dell’Ict.
“Abbiamo avviato un progetto, denominato Valore Generazionale, attraverso il quale abbiamo assunto 114 nuovi colleghi lo scorso anno e ci permetterà, nel triennio, di assumere ulteriori 115 persone”, ha annunciato Fabrizio Rauso, direttore People, Organization & Digital Transformation di Sogei, nell’intervista rilasciata ad Avvenire: “Assumiamo neolaureati e professionisti esperti in specifici ambiti tecnologici per noi fondamentali quali ad esempio l’Intelligenza artificiale e la Data Science”.