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Il Social Politico. Libia: l’attacco dell’Isis fa breccia sui social network

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Sono passate solo poche ore da quando le agenzie battono il messaggio di terrore dell’Isis – siamo a sud di Roma… in Libia” – ma sul web è già si è scatenato a un vero e proprio buzz sulla vicenda.

Le parole dei terroristi islamici fanno immediatamente presa su Twitter: ‘Sud di Roma’ è una delle frasi più ricorrenti all’interno dei messaggi da 140 caratteri. In poco tempo la minaccia di un attacco a Roma balza al settimo posto degli argomenti più discussi nella twitter- sfera. Sono addirittura 570.660 le persone potrebbero aver visto ‘Sud di Roma’ tra la sua prima menzione e il momento in cui è entrato nelle Tendenza.

Ad imporsi in maniera rapida e costante è anche l’hashtag #Libia che rimarrà tra le principali tendenze italiane per tutta la scorsa settimana.

Nella giornata di lunedì 16 febbraio, Libia è il secondo topic più discusso nella twittersfera, rimanendo nella classifica degli argomenti più discussi per più di tredici ore. Nelle ore più calde su #Libia si sono riversati circa 580 tweet all’ora: tra le parole più correlate a questo argomento abbiamo trovato “guerra”. Tra i principali influencer che hanno discusso su #Libia i primi tre per popolarità sono stati Skytg24 (1,531,475 follower), Il Fatto Quotidiano (1,531,475 follower) e Nichi vendola; l’influencer più attivo è stato invece l’Ansa. Nella top ten dei politici più menzionati sull’argomento #libia e #isis abbiamo trovato Angelino Alfano, Giorgia Meloni e Roberta Pinotti.

In base al numero dei retweet sui messaggi che contenevano un link abbiamo invece calcolato quali sono stati i servizi giornalistici più virali sull’argomento. Tra questi va segnalato un pezzo di Padellaro sul Fatto Quotidiano “#Libia armiamoci e partite” (49 retweet) ed un editoriale del direttore de Linkiesta “#Libia prepariamoci al peggio” (56 retweet) In entrambi i casi la rete ha premiato degli articoli fortemente critici verso una linea ‘attendista’ da parte del governo italiano.

Passando al social network più utilizzato in Italia, Facebook, abbiamo provato a misurare l’impatto dei principali influencer che si sono espressi sulla questione libica. Il personaggio in grado di suscitare più coinvolgimento su Facebook è stato senza dubbio Matteo Salvini. Il leader della Lega ha scritto un post di fuoco contro il governo: “L’ISIS sta organizzando lo sbarco di 200.000 IMMIGRATI. Renzi e Alfano collaborano, mettendo a disposizione navi e alberghi. E la Lega presenta un esposto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: i confini vanno difesi!” Il messaggio ha ottenuto 43.595 mi piace, 3287 commenti e 5.837 condivisioni.

Anche il ministro dell’Interno si è espresso sull’invasione dell’Isis in Libia ottenendo però un re-engagement lontanissimo da quello di Salvini. Solo 603 mi piace, 351 commenti e 118 condivisioni per il messaggio “In Libia non c’è più tempo da perdere, l’Onu si muova subito per fermare il califfato”. Sull’argomento si è voluto esprimere anche Beppe Grillo, attaccando frontalmente il premier Renzi ed i Ministri Pinotti e gentiloni. Nella sua fan page il leader del movimento 5 stelle ha rilanciato un articolo del suo blog ‘Branca, branca, branca, Leon, leon, leon #NoAllaGuerra.’ Il grado di coinvolgimento ottenuto da questo post (3.644 Mi piace, 480 commenti, 1658 condivisioni) è stato modesto e soprattutto molto lontano dai numeri a cui ci aveva abituato una vera star dei social come Beppe Grillo.

 

Dati raccolti dal 16 al 20 febbraio

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