E’ il cinese Xiaomi il produttore di smartphone che ha registrato la crescita maggiore nel 2014: con un +336% – peraltro concentrato sul mercato cinese – ha infatti stracciato la concorrenza portandosi al quarto posto tra i produttori di smartphone a livello mondiale. Per fare un paragone, Apple è cresciuta di quasi il 26%, anche se il confronto ha due facce, visto che il margine di profitto di Xiaomi nel 2013 è cresciuto dell’1,8%, mentre quello di Apple del 21,7%.
Anche se Apple, insomma, non è leader per crescita, resta sempre una miniera d’oro per i suoi azionisti, anche perché al gruppo di Cupertino poco importa di essere i produttori con la più grande quota di mercato: basta essere quelli che guadagnano di più col miglior prodotto sul mercato. La corsa a consegnare più pezzi dei concorrenti meglio lasciarla agli altri.
E non a caso, nonostante di tanto in tanto gli analisti lancino allarmi, Apple ha raggiunto la capitalizzazione record di 700 miliardi di dollari: una cifra enorme, superiore a quella del colosso petrolifero Exxon e che fa impallidire il valore degli altri colossi dell’hi-tech mondiale, da Microsoft (394 miliardi di market cap), a Google (367 miliardi), Amazon (155 miliardi), IBM (121 miliardi) e HP (71 miliardi).
Un capitolo a parte lo merita poi Samsung: il leader indiscusso in termini di vendite non ha avuto un anno facile. Secondo i dati Gartner, la società coreana è la grande sconfitta del 2014. Con un calo delle vendite del 20% è l’unico vendor della top 5 ad aver consegnato meno unità rispetto all’anno precedente. Nel terzo trimestre dell’anno, la divisione mobile di Samsung ha incassato 23,2 miliardi di dollari contro i 26,6 del secondo trimestre. Un calo ancor più vistoso (-31%) rispetto allo stesso periodo del 2013 quando la divisione mobile aveva registrato ricavi per 33,87 miliardi.
I dati di vendita 2014 riflettono come ormai gli smartphone siano entrati nel mercato di massa e siano pertanto oggetto di una guerra dei prezzi che rende molto difficile generare profitti consistenti anche a fronte di quote di mercato importanti: secondo l’ultimo report Gartner, le vendite di ‘feature phone’ (i vecchi cellulari ndr) sono diminuite del 25% nel terzo trimestre, perché la differenza di prezzo con gli smartphone low-cost che girano su Android si sta sempre più assottigliando.