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Smartphone e bambini, allarme dalla Francia: ‘Possibili conseguenze sullo sviluppo cognitivo’

Con l’arrivo dell’estate e la chiusura delle scuole, smartphone e tablet possono essere una mano santa per intrattenere i bambini. Ma lasciare che i piccoli giochino per troppo tempo con dei dispositivi connessi che emettono onde elettromagnetiche potrebbe avere ripercussioni negative sul loro sviluppo cognitivo.

Lo dice l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza sanitaria (ANSES) che ha appena pubblicato un rapporto che mette in guardia sulle possibili ripercussioni negative dell’eccessiva esposizione dei bambini alle onde elettromagnetiche emesse da smartphone, tablet e altri dispositivi connessi.

L’Agenzia francese sottolinea innanzitutto che i bambini possono essere più esposti degli adulti agli effetti delle onde elettromagnetiche per via delle loro caratteristiche morfologiche e anatomiche nonché per il fatto che vi saranno esposti molto più a lungo. E non parliamo solo di smartphone e tablet, ma anche di tutti quei dispositivi che utilizziamo fin da quando sono nella culla, come i Baby Monitor per controllare se respirano o le ricetrasmittenti per sentire quando piangono.

Ma se queste ultime tecnologie possono in qualche modo avere una funzione importante di monitoraggio, smartphone e tablet sarebbe meglio metterli in mano ai bambini il più tardi possibile, o comunque limitarne al massimo l’uso prima dei sei anni.

Sulla base dei dati offerti dalla letteratura scientifica internazionale gli esperti non hanno potuto trarre conclusioni certe sull’esistenza o meno di effetti nocivi delle radiofrequenze sul comportamento, le funzioni uditive, lo sviluppo, il sistema riproduttivo maschile e femminile, il sistema immunitario, ne di effetti cancerogeni o teratogeni.

È stato tuttavia rilevato un possibile effetto dell’esposizione alle radiofrequenze sul benessere dei bambini (disturbi del sonno, mal di testa, ansia, lacrimazione) e le loro funzioni cognitive (memoria, attenzione, esecuzione), anche se – sottolineano gli esperti – i disturbi sul benessere potrebbero essere legati all’uso dello smartphone più che alle onde elettromagnetiche emesse dai dispositivi.

I dati disponibili dimostrano un utilizzo sempre più esteso delle tecnologie wireless da parte di bambini anche molto piccoli con possibilità di esposizione molto frequenti e da fonti multiple e diversificate. Da notare, poi, che i bambini dispongono di un proprio smartphone in età sempre più precoce.

Per limitare il più possibile le conseguenze di questa esposizione, l’ANSES ha messo a punto una serie di raccomandazioni anche sul piano regolamentare. Sarebbe innanzitutto auspicabile, dicono gli esperti, che tutti i dispositivi radioelettrici e soprattutto quelli destinati ai bambini (baby monitor, tablet, giochi radiocomandati) siano sottoposti agli stessi obblighi regolamentari degli smartphone  in materia di livello di esposizioni e di informazioni al pubblico. Per quanto riguarda poi gli smartphone, l’Agenzia ribadisce l’invito a ridurre l’esposizione dei bambini, consigliandone un uso moderato e privilegiando l’utilizzo di auricolari.

L’ANSES, pur evidenziando l’assenza di legami con l’esposizione alle onde elettromagnetiche, sottolinea inoltre la necessità di approfondire gli studi sul rapporto tra un uso intensivo e inadeguato dello smartphone da parte di più giovani e l’insorgere di disturbi comportamentali, depressione e tendenze suicide.

Da approfondire anche l’impatto psicosociale di un uso eccessivo dei dispositivi di comunicazione mobile in merito ad aspetti quali ilo rendimento scolastico, i rapporti sociali e familiari.

In attesa di questi approfondimenti, l’Agenzia raccomanda ai genitori di educare i bambini a un uso ragionevole dello smartphone, impedendone l’uso notturno e limitando la frequenza e la durata di utilizzo.

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