Era il 3 aprile del 1973, quando l’ingegnere americano Martin Cooper, capo della ricerca Motorola, testò la prima chiamata via rete mobile da un telefonino portatile, il Motorola DynaTAC 8000X.
Certo fa specie pensare ora a quel dispositivo che pesava 1 chilo e mezzo, era lungo circa 30 centimetri, poteva memorizzare 30 numeri e aveva un’autonomia di 30 minuti come a un ‘telefonino’ (ah, costava all’incirca 4 mila dollari), ma fa ancora più specie che a breve il marchio Motorola non esisterà più. Così ha deciso la cinese Lenovo, due anni dopo aver rilevato da Google la società americana.
Di quel brand che con quel primo squillo ha cambiato per sempre il nostro modo di comunicare resterà solo la prima parte – ‘Moto’ – denominazione che ha identificato anche gli ultimi modelli immessi sul mercato. Ma gli smartphone Moto verranno usciranno comunque col marchio Lenovo.
Come è successo anche ad altri gruppi storici del mercato dei cellulari – come Nokia e Blackberry – il successo planetario di Motorola è stato oscurato dall’arrivo degli smartphone, ma la società – che dopo il Razr sembrava scomparsa – negli ultimi anni aveva anche lanciato qualche dispositivo di buon successo come il Moto G, arrivando a una quota di mercato del 6% nel Regno Unito.
Certo, lontano anni luce dal successo di modelli come lo Startac, il Moto G ha segnato una sorta di rinascita di Motorola che nel terzo trimestre 2014 ha venduto 10 milioni di dispositivi segnando una crescita del 118% anno su anno.
Questo non è bastato a convincere Lenovo a mantenere in vita il brand intero della società.
Un portavoce di Lenovo ha spiegato che “Motorola Mobility continuerà a esistere come ramo di Lenovo e si occuperà dell’engineering e del design dei nostri prodotti mobili”.
Una mossa che forse potrebbe aiutare Lenovo a conquistare qualche punto in più nel segmento delle aziende, dove il marchio ha una forte presenza nel parco Pc. Ma era davvero necessario mandare in soffitta un marchio come Motorola?
Anche Nokia ha rischiato di subire un simile destino dopo essere stata acquisita da Microsoft, ma a quanto pare il marchio finlandese sembra voler tornare in gran spolvero appena scadrà il patto di non concorrenza col gruppo di Redmond, alla fine di quest’anno.