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Smart working nella PA, con il decreto proroghe possibile estensione fino al 30 settembre

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La proposta è del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, al tavolo con le parti sociali: “In vista della definizione di una normativa post emergenza, o comunque di un suo superamento, credo sia utile riflettere su come si 'plana' sul ritorno alla normalità”.

Il 77% degli italiani è favorevole al lavoro da remoto, soprattutto le donne e le regioni del Sud, secondo un recente sondaggio Emg-Different per Adnkronos. Lo smart working è piaciuto alla maggioranza dei cittadini e anche dei lavoratori della Pubblica Amministrazione (PA).

In base ai dati del Monitoraggio sull’attuazione del lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche, voluto dal Ministero per la Pubblica Amministrazione, il 55% dei dipendenti pubblici si è detto abbastanza soddisfatto dell’esperienza, il 36% pienamente soddisfatto, solo il 2% non favorevole.

Al momento, il regime di lavoro agile “emergenziale” resta valido fino al 31 luglio, ma si ragiona su come estendere questa possibilità fino al 30 settembre, in base a quanto indicato dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, al tavolo di confronto con le parti sociali (Cgil Cisl Uil e Ugl e le associazioni datoriali).

Tavolo che è stato anche l’occasione per approfondire alcune questioni tecniche legate alla diffusione e permanenza dello smart working nelle PA e nelle imprese, per arrivare ad una “via semplificata”, che non preveda la necessità di un accordo individuale preventivo.

Il ritorno alla disciplina ordinaria – ha affermato aprendo i lavori il ministro Orlando – dovrà avvenire riflettendo su punti di forza e di debolezza che sono emersi durante questo lungo periodo di sperimentazione di lavoro agile emergenziale. In vista della definizione di una normativa post emergenza, o comunque di un suo superamento, credo sia utile riflettere su come si ‘plana’ sul ritorno alla normalità. Per questo ritengo fondamentale il confronto e le indicazioni che provengono dalle parti sociali e dalla conseguente contrattazione che il ministero intende favorire e se possibile incentivare“.

Possibile anche l’inserimento di una misura per far decadere le soglie minime, che hanno assicurato alle PA la massima libertà di manovra per l’organizzazione del lavoro e il raggiungimento degli obiettivi.

In generale, comunque, il Governo vorrebbe lavorare ad un accordo quadro più ampio, all’interno del quale far proseguire una negoziazione, con la possibilità di inserire anche incentivi fiscali per favorire il processo.

La proroga al 30 settembre dello smart working nella PA dovrebbe essere inserita nel decreto proroghe di primavera.

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