La Conferenza Unificata ha dato parere favorevole alle linee guida per il lavoro agile per la Pubblica Amministrazione, proposte da Renato Brunetta. Il ministro, alla fine, non ha rottamato lo smart working nella PA. “Massima libertà di scelta e fino a fine marzo sarà modalità ordinaria”, ha detto Brunetta.
Smart working nella PA, cosa prevedono le linee guida
L’approvazione sancisce l’accordo con i Comuni, le Province e le Regioni sulle modalità operative da adottare per l’adozione dello smart working negli enti locali, in attesa dell’approvazione dei nuovi contratti nazionali.
ANCI e UPI hanno approvato le linee guida, mentre Regioni e Province Autonome hanno inviato delle osservazioni e proposte emendative che riassumiamo brevemente:
- Chiarimento sui buoni pasto, in particolare se il lavoratore agile nelle giornate in cui svolge la propria prestazione in presenza, con attività lavorativa anche nel pomeriggio, abbia diritto o meno al buono pasto;
- Richiesta di indicare quale sia il livello di sicurezza che si ritiene adeguato per accesso alle risorse digitali e alla applicazioni della amministrazione di appartenenza;
- Richiesta di chiarimento su cosa si intenda per “utenza personale o domestica”, se riferita a utenza di sistemi di office automation o utenza di connettività domestica (xDSL, FTTH, etc);
- Proposta di eliminare la previsione di facilitare l’accesso ai lavoratori “che si trovino in condizioni di particolare necessità, non coperte da alte misure”;
- Propone di eliminare il paragrafo 6 sul “Lavoro da remoto”;
- Richiesta di cosa si intenda per “misure tecniche per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro”.
- Richiesta che l’obbligo dell’amministrazione, di effettuare la verifica almeno trimestrale circa il luogo ove lavoratore svolge presta l’attività lavorativa, diventi annuale o almeno semestrale.