La Regione Veneto scommette sulle tecnologie di nuova generazione per promuovere cultura digitale, servizi avanzati, infrastrutture innovative, lavoro e crescita. Sono 140 i progetti di ricerca e innovazione presentati dalle università venete, in collaborazione con le imprese, che la Regione ha finanziato con 6 milioni di euro nel 2016, nell’ambito del programma operativo regionale del FSE (fondo sociale europeo).
Al bando (chiuso a marzo) hanno partecipato 279 progetti di ricerca di innovazione, con una richiesta complessiva di finanziamento per 11 milioni di euro. I 140 selezionati coinvolgono 482 imprese, di cui 179 medio grandi, e sviluppano ricerche e possibili trasferimenti d’azienda negli ambiti dell’agrifood, dell’abitare sostenibile, della manifattura ‘intelligente’ e dell’industria creativa.
“La capacità progettuale è significativamente cresciuta, tant’è che la Regione ha quasi raddoppiato le risorse per finanziare gli assegni di ricerca, portandoli da 3,5 a 6 milioni di euro – ha dichiarato l’assessore regionale alla Formazione, lavoro con delega anche all’ università, Elena Donazzan – con le università del Veneto si è aperto un nuovo corso, fatto di dialogo, collaborazione, conoscenza e sensibilità reciproche, come testimonia la presenza al gruppo di lavoro di rettori e prorettori. A beneficiarne è il territorio, l’ecosistema economico”.
Costruire case sostenibili, promuovere la manifattura digitale e l’automazione (smart manufactoring, robotica, M2M, Internet of Things, sensori), immaginare l’agricoltura e l’allevamento 2.0, stimolare economia circolare e della condivisione, investire nella green economy, rendere più efficienti le reti idriche e gli acquedotti, sviluppare applicazioni tecnologiche per favorire l’inclusione di lavoratori down e app per il turismo tematico, affinare nuove tecnologie per l’atterraggio di droni, elaborare la restituzione in 3D di antichi relitti sommersi per musei virtuali: sono alcuni esempi dei migliori progetti che si sono aggiudicato il finanziamento regionale.
Progetti tutti caratterizzati da una genesi interdipartimentale e spesso interuniversitaria, che ha messo in dialogo competenze e poli universitari diversi.
I ricercatori dei progetti selezionati riceveranno 2 mila euro al mese per sviluppare la propria idea nei laboratori universitari e poi direttamente in azienda.