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Smart rings, quando il wearable è al dito

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Oggi il mercato globale degli smart rings ha un valore stimato a 6,1 milioni di dollari (dati relativi al 2023) e si prevede che raggiungerà i 23 milioni di dollari entro il 2030.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui..

Il 2024 sarà l’anno degli “anelli intelligenti”? A giudicare dai dati del recente Smart Rings – Global Strategic Business Report di ResearchAndMarkets.com, si direbbe di sì. Oggi il mercato globale degli smart rings ha un valore stimato a 6,1 milioni di dollari (dati relativi al 2023) e si prevede che raggiungerà i 23 milioni di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 20,8% dal 2023 al 2030. Un punto chiave riguarda la crescita del segmento degli smart rings basati su Bluetooth, che si stima raggiungerà i 12,4 milioni di dollari entro il 2030, con un CAGR del 17,9%. Dal canto suo, il segmento degli smart rings basati su NFC è destinato a crescere con un tasso del 25% nei prossimi sette anni.

In particolare, il mercato statunitense è stimato a 1,9 milioni di dollari nel 2023, mentre quello cinese crescerà annualmente del 20,4% fino a raggiungere i 4 milioni di dollari entro il 2030. Del resto, le testimonianze dell’ultimo CES 2024 – la massima fiera mondiale dell’elettronica lato consumer – sembrano confermare una direzione ben precisa, che esalti le più importanti caratteristica di questi dispositivi: la possibilità di sfruttare Internet mobile (magari con un abbonamento scelto sul comparatore di SOSTariffe.it) dallo smartphone grazie alle tecnologie di prossimità, come appunto Bluetooth e NFC, e la discrezione di un dispositivo leggero e praticamente invisibile, ma potente. C’è poi da considerare che negli ultimi anni la precisione dei dati raccolti dagli smart ring è ulteriormente migliorata dall’uso di algoritmi di intelligenza artificiale che analizzano le informazioni e forniscono raccomandazioni personalizzate. Gli algoritmi possono identificare tendenze e pattern nei dati, aiutando gli utenti a prendere decisioni informate sulla loro salute e benessere. Infine, La tecnologia alla base degli smart ring sta evolvendo per includere il supporto per le reti 5G, che miglioreranno ulteriormente la loro capacità di connettersi e interagire con altri dispositivi, grazie a una latenza ridotta e una connettività più affidabile.

Tra monitoraggio del sonno e controllo della smart home

L’Amazfit Helio Ring, presentato al CES, è un ottimo esempio di come questi dispositivi possano integrare funzionalità avanzate come il monitoraggio della frequenza cardiaca, del sonno e dell’attività fisica in un formato compatto. L’anello utilizza sensori ottici avanzati per raccogliere dati biometrici, fornendo agli utenti informazioni dettagliate sul loro stato di salute; tra questi è apprezzata soprattutto l’attenzione alla frequenza cardiaca in tempo reale, con analisi dei battiti al minuto e avvisi in caso di anomalie. La funzione di monitoraggio del sonno offre un’analisi dettagliata delle diverse fasi del sonno, aiutando gli utenti a comprendere meglio la qualità del loro riposo e a fare eventuali aggiustamenti per migliorarlo. Il monitoraggio dell’attività fisica tiene traccia dei passi, delle calorie bruciate e dei progressi negli esercizi, rendendolo uno strumento essenziale per gli appassionati di fitness.

Un altro modello di spicco, molto popolare tra gli appassionati di gadget di questo genere, è l’Oura Ring, che utilizza una combinazione di sensori di temperatura, accelerometri e giroscopi per fornire una panoramica completa della salute dell’utente. Gli studi hanno dimostrato che l’Oura Ring può perfino rilevare segni precoci di malattie come il COVID-19 attraverso cambiamenti nella temperatura corporea e nei modelli di sonno.

Molto chiacchierato è anche il Lotus Ring, che funge da controller indossabile per gestire vari dispositivi domestici intelligenti attraverso semplici gesti, anche grazie alla sua compatibilità con Amazon Alexa e Google Home. Ad esempio, si possono configurare scenari personalizzati per automatizzare le case, come accendere le luci con un gesto della mano o regolare la temperatura del termostato senza dover usare il telefono o un telecomando. Su questa falsariga c’è anche il Xenxo S-Ring, che può essere utilizzato per sbloccare porte, effettuare pagamenti contactless e rispondere alle chiamate. Il Xenxo S-Ring offre un livello di sicurezza avanzato attraverso la crittografia dei dati e l’autenticazione biometrica, garantendo che solo l’utente autorizzato possa accedere alle sue funzionalità.

E-Ink, comandi vocali e il futuro con le onde cerebrali

Perfino la tecnologia E-Ink ha fatto il suo ingresso nel mondo degli smart ring, con nuove possibilità di personalizzazione e design. I wearable che utilizzano la tecnologia E-Ink possono cambiare il loro aspetto in base alle preferenze dell’utente o alle esigenze del momento, ad esempio con un design elegante per un evento formale e uno più casual per l’uso quotidiano. Da non dimenticare che l’E-Ink offre anche vantaggi significativi in termini di efficienza energetica, visto che questi display consumano energia solo quando cambiano stato; perciò gli smart ring possono mantenere un aspetto personalizzato senza impattare significativamente sulla durata della batteria.

I designer potranno creare – e lo stanno già facendo – collezioni di smart rings con temi stagionali o collaborazioni artistiche, come ha fatto Infinix, con una serie di smart rings con display E-Ink in grado di mostrare immagini e animazioni personalizzate.

Oltre a fornire nuove funzionalità, gli smart ring sono anche in grado di rendere più fruibili quelle già adottate da tempo, come il nostro indispensabile smartphone. Ad esempio, il Rabbit R1 consente agli utenti di interagire con le app tramite comandi vocali naturali, riducendo la necessità di navigare manualmente e offrendo un’esperienza più fluida e intuitiva. Il Rabbit R1 utilizza un’intelligenza artificiale avanzata per interpretare i comandi vocali, consentendo ad esempio di inviare di messaggi, navigare su Internet, aprire applicazioni specifiche e molto altro, tutto senza tirare fuori il telefonino dalla tasca.

E oltre gli anelli, quali saranno i wearable del futuro? Al CES sono stati presentati gli auricolari neurali Naqi Logix, che possono leggere le onde cerebrali per controllare i dispositivi: l’integrazione di sensori giroscopici, muscolari e di onde cerebrali in un dispositivo così piccolo rappresenta un enorme passo avanti nella tecnologia indossabile. MyWaves Technologies ha presentato Pebble, un dispositivo che si attacca alla fronte e, mentre si dorme, analizza le onde cerebrali per creare una playlist musicale personalizzata che aiuta a migliorare la qualità del sonno (c’è da chiedersi se la stessa presenza dell’apparecchio non rischi di peggiorarla). La corsa per accaparrarsi nuovi territori sul nostro corpo, in poche parole, è iniziata.

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