Gli ingredienti sono: barbabietola, lino e bioplastica. Nasce così “Lina”, la prima auto al mondo biodegradabile e riciclabile sviluppata nei laboratori TU/ecomotive dell’Università di Eindhoven. La parte esterna, la scocca, è costruita a partire da fibre ricavate da lino (resistenti come quelle di vetro) e bioplastiche (PLA) ottenute dalle barbabietole.
Gli interni, come gli esterni, saranno poi riutilizzati dalla filiera attraverso il recupero ed il riciclo (economia circolare). Il motore di Lina è elettrico al 100% e nonostante le sue componenti meccaniche non siano realizzate a partire da materiale biologico, comunque sono recuperabili e riciclabili.
L’auto ha un’autonomia a pieno carico (4 passeggeri) inferiore ai 100 km per il momento. L’idea del gruppo di ricercatori dell’ateneo olandese, che sta alla base di Lina, è una city car leggera (appena 300 kg), ecologica, che non inquina e le cui parti siano tutte riciclabili e in molti casi facilmente biodegradabili.
Il mezzo è inoltre in grado di riconoscere il proprietario grazie a delle soluzioni NFC (Near field communication), ma anche più persone, visto che è abilitata anche al servizio di car sharing.
Tutti i materiali utilizzati per la costruzione di Lina sono stati acquistati nell’area metropolitana di Eindhoven, evitando così ogni forma di impatto ambientale legato al trasporto dall’estero.
La sua prima esposizione è avvenuta alla Shell Eco-marathon 2017, al Queen Elizabeth Olympic Park di Londra l’anno passato. Quest’anno arriverà il nuovo prototipo di bio-electric car. Un team rinnovato di 22 persone circa lavorerà al progetto “Lina 2018”. Entro marzo è stato annunciato un Design presentation tour.