Come ogni anno l’Istat rivede i prodotti che vanno a comporre il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo. Per il 2015, il nostro Istituto nazionale di Statistica propone per l’intera collettività un paniere composto di 1.441 prodotti (erano 1.447 nel 2014), aggregati in 618 posizioni rappresentative (614 nel 2014).
Tra le novità di questa nuova edizione degli indici dei prezzi al consumo, c’è sicuramente l’ingresso ei mezzi di trasporto in condivisione, quindi il servizio di car sharing e bike sharing per la mobilità sostenibile (sempre più spesso elettrica) e la smart mobility in città. Due dei segmenti più popolari della nascente sharing economy nel nostro Paese.
Escono dal paniere, invece, alcune voci digitali, ormai integrate nei nuovi device di connessione alla rete, che possono essere considerate fuori mercato, come il navigatore satellitare, l’impianto HiFi, il registratore DVD e persino il corso di informatica.
Da sottolineare, rispetto al 2014, all’interno delle principali tipologie di prodotto, l’aumento del peso dei servizi a scapito dei beni, mentre all’interno dei beni si registra una crescita della componente energetica. Tra i servizi, si registra una maggiore spesa in quelli sanitari e per la casa (+0,74%), relativi ai consumi idrici ed energetici (tutti assieme +0,71%) e alle comunicazioni (+0,24%), in calo i trasporti e la cultura (-0,37% e -0,26%).
Indice dei prezzi al consumo – Paniere Istat 2015
Il mercato car sharing in Italia, grazie ai servizi Car2Go, Enjoy di ENI, Twist e altri, è cresciuto del 50% nel periodo 2013-2014, con qusi 3,5 milioni di utenti (+400%) e una flotta complessiva di 70 mila veicoli (dati Frost & Sullivan). Per il bike sharing, invece, sono 132 le città italiane in cui è possibile accedere al servizio. Il bike sharing di Milano, con 205 stazioni attive e circa 3.600 biciclette, è il sistema più esteso ed utilizzato d’Italia, 4° in Europa e 11° nel mondo per numero di biciclette disponibili.