Uno dei temi chiave di ogni progetto smart city è l’efficienza energetica. Come vuole l’Europa, obiettivi principali da qui al 2030 sono: la riduzione dei consumi e degli sprechi, l’abbattimento della CO2, l’ottimizzazione delle risorse e il ricorso crescente alle fonti rinnovabili.
L’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha annunciato a livello nazionale la sperimentazione, nei settori del gas, dell’acqua, dell’energia elettrica, di soluzioni di teleriscaldamento e “smart meter multiservizio”, per un totale di circa 60 mila punti di fornitura coinvolti.
L’iniziativa è promossa dall’Autorità per l’energia che, attraverso un’apposita Commissione composta anche da esperti esterni, ha selezionato sette progetti pilota di telegestione multiservizio da portare avanti in altrettante città, tra cui: Torino, Reggio Emilia, Parma, Modena, Genova, Verona, Bari, Salerno, Catania e altri Comuni minori.
Lo smart metering (tecnologia di punta del più ampio mercato smart grid) consente, attraverso reti di sensori (wireless, Plc, RS485), il monitoraggio in tempo reale dei consumi di luce, gas e acqua. Grazie alla possibilità di interfaccia con le tecnologie informatiche e di comunicazione, tale soluzione consente di intervenire immediatamente sugli impianti, regolando lo scambio sia di energia, sia di informazioni sul funzionamento dell’impianto, senza dover ricorrere all’intervento sul posto.
Come spiega un comunicato del Garante, i progetti saranno finanziati con un mini-contributo di circa 10 centesimi l’anno per consumatore, prelevato direttamente sulla bolletta del gas, e si propongono di sperimentare, in una logica smart city, la possibilità di utilizzare un’unica rete condivisa per trasferire i dati sui consumi dai contatori di luce, gas, acqua ai diversi fornitori.
I risultati dei sette progetti vincitori dovranno essere resi pubblici e messi a disposizione di tutti gli operatori dei servizi regolati direttamente dall’Autorità, ma anche di altri settori come l’illuminazione pubblica e altri servizi in ottica di città intelligente. Fra questi ultimi, ad esempio, la sperimentazione di sensori per parcheggi dedicati ai portatori di handicap; di sensori per le rilevazioni del rumore; di sensori per misurare il riempimento dei cassonetti dei rifiuti (Hera di Modena), di sensori per la rilevazione delle perdite dall’acquedotto pubblico.