Dai rifiuti urbani si possono ricavare ancora molte risorse per l’industria e l’indotto economico metropolitano. Vetro, legno, plastica, rame e altri metalli, componenti elettroniche e meccaniche, tessuti di varia natura, carta e molto altro ancora, possono essere reintrodotti in filiera produttiva per dare vita a nuovi prodotti.
La scommessa per il futuro è proprio il riciclo, il riuso e il cosiddetto upcycling, un approccio etico ed economico ai rifiuti, per il loro riuso creativo, la loro trasformazione in qualcos’altro, che apporti un vantaggio economico al produttore e più in generale un vantaggio ambientale (meno rifiuti che finiscono in discarica e negli inceneritori).
È qui che si inserisce lo smart job del designer di rifiuti, cioè di colui che all’utile unisce anche l’estetica. Tale professionista è infatti in grado di progettare, disegnare e realizzare abiti, articoli d’arredamento, opere d’arte persino, a partire da materiale di scarto, che nel suo riuso trova nuova vita.
Una vecchia maglietta che diventa una borsa per fare la spesa o da passeggio, una bottiglia che si trasforma in lampada, un pacco di vecchi giornali che si presta a ri-vivere come sgabello, una valigia malridotta e recuperata che si adatta ad armadietto per il bagno, la scocca anteriore di un’automobile che diventa arredamento per locali e così via. Sono innumerevoli gli esempi di upcycling.
Tale metodo di riutilizzo dei materiali di scarto che oggi chiamiamo rifiuti, è già cresciuto moltissimo negli stati uniti e lo si può notare dal numero di articoli messi in vendita nei siti e nei negozi specializzati, con un aumento del 375% nel 2013. Per quanto riguarda l’Europa, invece, il conseguimento dei nuovi obiettivi in materia di rifiuti creerebbe 580.000 nuovi posti di lavoro, tra cui diverse categorie di smart jobs, rendendo l’Ue più competitiva e riducendo la domanda di risorse scarse e costose.
Un processo (Strategia ‘Europa 2020’) che, entro il 2030, passerà da microeconomico a macroeconomico, dando il via ad una nuova “economia circolare”, anche in ambito smart city, all’insegna del riuso e del riciclo. Il recente rapporto dell’Unione Europea “Opportunità di migliorare per le aziende l’efficienza delle risorse”, evidenziava che: “La prevenzione dei rifiuti, la crescita dell’eco-design, il riutilizzo ed il riciclaggio, potrebbero far risparmiare 600 miliardi di euro alle imprese europee, l’8 per cento del fatturato annuo, riducendo del 2-4 per cento annuo le emissioni gas serra”.
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