L’ottimizzazione delle risorse, la distribuzione efficiente dell’energia, la riduzione degli sprechi e l’abbassamento dei consumi, è quanto ci consentono di ottenere oggi le smart grid, soprattutto in ambito urbano ed industriale.
Si tratta di reti di distribuzione avanzate delle risorse energetiche e delle informazioni che vengono utilizzate per la gestione ottimale di flussi e consumi, sia in ambito domestico, sia in quello aziendale.
In un recente studio di Navigant Research, “Smart Energy for Smart Cities”, i ricercatori si sono focalizzati sul mercato delle smart grid applicate alle smart cities, alle città di nuova concezione, in un arco temporale che va dall’anno scorso fino al 2024.
In quasi 10 anni il settore dovrebbe cumulare, complessivamente, ricavi per 136,9 miliardi di dollari.
Entro la metà del secolo più dell’80% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane di enormi dimensioni, con un aumento vertiginoso della domanda di energia (elettricità e gas, ma anche di acqua).
Senza l’utilizzo di tali tecnologie e un adeguato processo di crescita culturale, accompagnato da comportamenti virtuosi dei cittadini, si arriverebbe rapidamente ad un esaurimento delle risorse naturali e quindi di quelle energetiche, con rovinose conseguenze per l’ambiente e la convivenza civile.
Ecco perché lo studio si concentra sulle “advanced energy technologies” (Ict, bigdata, sensori, Inernet of Things/M2M integrati alle soluzioni smart energy), sull’ammodernamento delle infrastrutture, sull’efficienza e la qualità dei servizi, sulla sostenibilità ambientale del comparto energetico (con l’integrazione crescete delle fonti energetiche rinnovabili).