Le tecnologie più innovative nel settore energetico sono considerate ormai strategiche per lo sviluppo sostenibile ed il rilancio economico dei Paesi europei. Lo ha ricordato a Bruxelles il commissario europeo per l’Azione per il Clima e l’Energia nella Commissione Juncker, Miguel Arias Cañete.
Dal 2002 ad oggi, “Sono stati investiti più di 3,15 miliardi di dollari in 450 progetti smart grid in tutta Europa”. “Un dato significativo – ha spiegato Cañete – ma non sufficiente per garantire maggiore efficienza alle infrastrutture energetiche e maggiore capacità di riduzione dei consumi su larga scala”.
“Servono nuove risorse finanziarie per la smart energy dell’Unione, almeno 400 miliardi di dollari entro il 2020 per modernizzare le reti di distribuzione dell’energia elettrica, per potenziare il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili, ridurre le emissioni di gas serra, promuovere la cultura del risparmio energetico tra la popolazione e favorire la diffusione di comportamenti virtuosi”.
Sono stati trovati altri 6 miliardi di euro, grazie al programma Horizon 2020, e le smart grid sono soluzioni tecnologiche caldamente consigliate dall’Ue per sostenere l’efficienza energetica in ogni Paese membro.
“Grazie alle smart technologies applicate all’energia – ha spiegato il commissario Ue – possiamo ottenere una maggiore efficienza energetica utilizzando un 30% in meno del potenziale infrastrutturale, questo perché si riducono sprechi e si ottimizzano le risorse”.
Le barriere da superare sono ancora molte, ha ricordato Cañete, ma “già oggi siamo all’alba di una grande rivoluzione energetica”, anche considerando che in Europa attualmente “si genera energia elettrica da fonti rinnovabili per il 25% e che questo dato può essere portato al 50% entro il 2030”.
La mobilità elettrica crescerà progressivamente nelle città europee e questo significa che si deve fin da subito provvedere a dotare le nostre aree urbane di una rete di distribuzione dell’energia elettrica per alimentare le stazioni di ricarica. Le smart grid possono essere molto utili anche in questo, ha commentato Cañete, secondo il quale: “Entro il 2020, grazie ad un investimento di 35 miliardi di euro, i tre quarti delle famiglie e delle imprese nell’Unione europea avranno adottato un sistema di smart metering per ridurre ed ottimizzare i consumi elettrici”.
Una sfida che può essere vinta solo se accanto alle Istituzioni ci sono anche i cittadini, con i nuovi device di comunicazione elettronica integrati alle smart home, alle smart grid e ai contatori intelligenti sempre più diffusi.
Cittadini come prosumers, cioè consumatori da un lato e produttori dall’altro di energia, grazie proprio alle tecnologie di microgenerazione e le microgrid ad utilizzo locale che convogliano l’energia in avanzo nelle smart grid territoriali, rimettendo di fatto in circolo energia elettrica che noi non utilizziamo. In tal modo, “si potrebbero risparmiare oltre 100 miliardi di euro l’anno, 200 euro a testa per ogni cittadino UE”.
Le reti intelligenti offrono infatti più grandi possibilità di interconnettersi con altre reti, facilitando i flussi energetici di scambio a livello regionale e transfrontaliero. In Danimarca, ad esempio, già nel 2012 l’energia elettrica da fonte eolica aveva superato la domanda tanto da essere dirottata verso Germania e Norvegia, “nostro obiettivo è aumentare al più presto il potenziale di interconnessione nell’Ue del 10%”.