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Smart Grid e rinnovabili, è l’ora dei piccoli produttori italiani

Se si vuole realizzare una smart grid nazionale capace di distribuire energia in maniera efficace ed efficiente, non si può fare a meno di integrare in rete i piccoli produttori locali che eccedono l’autoconsumo.

il professore Giuseppe Iannaccone del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, attraverso il Consorzio Nazionale Interuniversitario per la Nanoelettronica (IUNET), sta lavorando ad un progetto europeo che ha come obiettivo la realizzazione di una smart grid estesa e potenziata grazie al contributo dei piccoli produttori sul territorio.

Il progetto in questione si chiama Connect”, finanziato con 17,3 milioni di euro, durerà 36 mesi e si compone di 19 partner di cinque diversi Paesi dell’Unione europea. Il coordinamento è stato affidato alla tedesca Infineon, mentre i partner industriali italiani sono STMicroelectronics, Enel, Politecnico di Bari e Consorzio nazionale interuniversitario per la nanoelettronica.

La rete elettrica tradizionale è unidirezionale, cioè distribuisce energia da pochi grandi impianti di produzione a molti consumatori”, ha spiega Giuseppe Iannaccone in una nota.

Oggi abbiamo la necessità di avere una rete bidirezionale che possa trasportare anche l’energia immessa in rete da numerosi piccoli produttori attraverso, ad esempio, i pannelli solari o da impianti di produzione da altre fonti rinnovabili e che eccede l’autoconsumo”.

Unica criticità da risolvere, ha sottolineato il professore, è fare in modo che la nuova rete sia in grado di sopportare in modo flessibile e sicuro le forti variazioni della potenza elettrica immessa e trasportata. Solo così si potrà ottenere una smart grid che possa gestire i picchi di richiesta e provveda a convogliare l’energia dove serve, per evitare interruzioni di fornitura elettrica e ridurre il carico dove necessario con benefici anche per l’ambiente.

Per quanto riguarda l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale, il ruolo dei piccoli produttori continua ad essere strategico e lo sarà sempre più nei prossimi anni. Continua a crescere in Italia la generazione distribuita da energie pulite insieme all’innovazione energetica, accompagnata da un nuovo modo di essere cittadini prosumer (produttori-consumatori di energia) e dalla diffusione delle comunità dell’energia.

Nel 2016, anche se con ritmi molto inferiori rispetto al passato, sono stati installati 396 MW di fotovoltaico, 282 MW di eolico, 140 di geotermico, 513 di bioenergie e 346 di miniidroelettrico. Le fonti rinnovabili hanno contributo a soddisfare il 34,3% dei consumi elettrici complessivi.

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