Il mercato smart grid in Europa e Asia, nei prossimi anni, vedrà gli investimenti superare i 18,3 miliardi di dollari secondo il nuovo Rapporto “Eurasia Smart Grid: Market Forecast (2014–2024)” di Northeast Group.
I segmenti smart energy maggiormente interessati saranno l’advanced metering infrastructure (AMI), la distribution automation (DA), la wide area measurement (WAM), l’home energy management (HEM) e la tradizionale information technology (IT).
Un trend positivo, ha affermato Ben Gardner, presidente della società di ricerche con base negli Stati Uniti, che già oggi registra significativi risultati in molti Paesi europei, tra cui l’Italia, la Germania e la Francia, e altri asiatici, come la Cina e il Giappone: “In questi mercati il tasso di crescita delle reti intelligenti di distribuzione delle risorse energetiche è tra i più alti al mondo, come anche il livello di spreco e consumo delle stesse, soprattutto nel settore dell’energia elettrica”.
“Tali tecnologie – ha spiegato il presidente di NG – consentiranno in breve tempo di ottimizzare i consumi e gestire perdite e sprechi, con il doppio risultato di aumentare l’efficienza delle infrastrutture e attirare nuovi investitori”.
Tra le criticità individuate dallo studio, certamente c’è la crisi ucraina. La guerra in Ucraina, che vede tra gli attori impegnati in prima linea il Governo di Kiev, la Russia, l’Unione europea e gli Stati Uniti, sta spaventando investitori ed aziende, con forti ripercussioni negative sul potenziale attuale e futuro di espansione del mercato smart grid in tutto il continente euroasiatico.
La stessa Banca mondiale e la Banca asiatica per lo sviluppo hanno erogato, a partire dal 2011, quasi 400 milioni di dollari per il mercato smart grid in Asia centrale, ad esempio Uzbekistan e Kyrgyzstan, dove l’inefficienza energetica (dovuta a sprechi, furti e perdite sulla rete) arriva a superare un tasso del 29% (tra i più elevati al mondo), col fine di ammodernare, potenziare e rendere più sicure le vecchie infrastrutture.