La Commissione europea guidata da Junker ha fin da subito annunciato la sua volontà di promuovere un diverso tipo di approvvigionamento energetico presso tutti gli stati membri, a partire dalle fonti rinnovabili, dall’ottimizzazione delle risorse, dalla riduzione dei consumi grazie a soluzioni dedicate all’efficienza energetica.
L’abbandono progressivo delle fonti tradizionali (soprattutto gas, petrolio e carbone) si fa sempre più urgente e il progetto “Milesecure-2050” (Multidimensional Impact of the Low-carbon European Strategy on Energy Security, and socio-economic dimension up to 2050 perspective), presentato lo scorso dicembre a Bruxelles e finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del VII Programma Quadro, va proprio in questa direzione.
L’iniziativa, che può contare su un fondo di 2,5 milioni di euro, coordinata dal Politecnico di Torino, si propone di contribuire al superamento delle criticità che impediscono la riduzione di consumo di combustibili fossili e a realizzare una road map europea che aiuti a diversificare le fonti energetiche e che consenta in breve tempo una sostanziale riduzione degli agenti inquinanti che soffocano le nostre città.
“La transizione energetica è innanzitutto un processo di carattere sociale e culturale, più che tecnologico, in quanto richiede un grande sforzo da parte di tutti i membri della società per modificare gli attuali modelli di vita e le abitudini individuali”, ha affermato Patrizia Lombardi, coordinatore del partenariato composto da 11 partner di 9 Paesi e Direttore del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio di Politecnico e Università di Torino.
“Pensare ad una nuova strategia energetica significa cambiare gli attuali modelli di governance”, ha sottolineato Lombardi, “ancora troppo legati a schemi decisionali di tipo top-down”, che spesso non facilitano “la presa di coscienza e la consapevolezza, da parte dei cittadini, delle azioni e innovazioni che possono essere realizzate in maniera diretta e partecipata, per dare soluzione ai problemi energetico-ambientali”.
Sicurezza degli approvvigionamenti delle fonti energetiche, sostenibilità e competitività sono infatti i tre pilastri complementari della politica energetica europea, obiettivi riconfermati anche per la programmazione 2020-2030 su clima ed energia.
Il settore energetico è da tempo sotto la lente dell’Unione europea. Preoccupano le situazioni di tensioni geopolitica che ormai sono sfociate in una guerra più o meno aperta tra diversi Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente (Iraq, Siria, Libia), con il coinvolgimento diretto di USA, Europa e Russia.