È verde, pulita e rinnovabile circa il 22% dell’energia elettrica generata in tutti i Paesi del mondo durante lo scorso anno. Era il 21% nel 2012 (18% nel 2007). Un dato in lieve crescita, rispetto a quanto registrato negli ultimi due anni, ma che ha aumentato consistentemente il proprio peso relativo nel mix di fonti energetiche globali per la generazione di energia elettrica, portando la ‘renewable power capacity’ a coprire quasi un quarto della domanda di elettricità mondiale.
È quanto riportato nel nuovo studio dell’International Energy Agency (IEA), “Medium-Term Renewable Energy Market Report”, che ha calcolato attorno all’80% la generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili nei nuovi impianti dei Paesi OCSE, aderenti all’Organizzazione per la cooperazione economica europea (che al momento sono 34, tra Nord America ed Europa).
Gli investimenti globali in fonti energetiche rinnovabili sono stati pari a 250 miliardi di dollari nel 2013. La crescita e la disponibilità di tali risorse energetiche salirà fino al 2020, quando il sole, il vento, la forza dell’acqua, le biomasse e la geotermia saranno pari a oltre il 26% del mix energetico mondiale. Sorvegliate speciali le città/metropoli di tutto il mondo, soprattutto in relazione ai progetti smart city annunciati ed in via di realizzazione.
Secondo lo IEA, proprio nel 2020 gli investimenti dovrebbero però cominciare a calare, a circa 230 miliardi di dollari. Un dato in contrazione rispetto a quello registrato nel 2013, ma non negativo. Infatti, i ricercatori stimano a quella data una più forte capacità generativa di energia elettrica delle rinnovabili, grazie a tecnologie più efficienti e meno costose, unite a una maggiore resa delle reti distributive.
Un quadro con più luci che ombre, quindi, con investimenti crescenti soprattutto in Paesi emergenti come Brasile e Cina (con significativi livelli in tutto il Sud America) e più di una sfida politica e regolatoria nei mercati invece considerati maturi, i sopra menzionati membri OCSE.