Migliorano i dati relativi alla qualità dell’ambiente urbano, secondo il nuovo Rapporto Istat diminuiscono il numero di auto e motocicli per abitante e aumentano invece coloro che utilizzano le biciclette per muoversi e che aderiscono all’offerta di noleggio/condivisione di auto in città.
Cresce, infatti, l’offerta di car sharing, presente in 23 città (soprattutto al Nord), e quella di bike sharing, attivato in 66 città. Dei 116 capoluoghi esaminati dallo studio, 36 dispongono di almeno 34 km di piste ciclabili. Un dato questo su cui fermarsi a ragionare e che va ulteriormente migliorato, anche alla luce delle indicazioni della Commissione europea, per implementare i progetti smart city che stanno nascendo nel nostro Paese.
Diminuiscono, invece, i tassi di motorizzazione nei capoluoghi di provincia: 613,2 autovetture e 132,7 motocicli ogni mille abitanti (rispettivamente -0,9 e -0,6% nel confronto con l’anno precedente 2012). Si registra, però, anche un marcato il calo della domanda di trasporto pubblico locale, che scende da 201,1 a 188,6 passeggeri annui per abitante. Il dato potrebbe essere diretta conseguenza del car&bike sharing, del carpooling, ma anche di una rinuncia a tale servizio da parte dei cittadini che non gradiscono la qualità dei trasporti pubblici locali.
Ne consegue, in generale, anche un miglioramento della qualità dell’aria, con un numero di città, che passa da 52 a 44, dove il valore limite del PM10 per la protezione della salute umana è superato per più di 35 giorni l’anno.
In tal senso, buoni risultati si riscontrano al Nord (da 37 a 32) e, in proporzione, soprattutto al Centro (da 9 a 6). Nel Mezzogiorno, al contrario, si evidenzia un peggioramento in Campania (da 2 a 4 dei capoluoghi della regione).
Cresce, anche se troppo poco, il verde urbano a disposizione dei cittadini. Nel 2013, tale bene pubblico, centrale per il percorso di realizzazione della città intelligente, non ha superato il 2,7% del territorio dei comuni capoluogo di provincia, per oltre 577 milioni di m2 (+0,7% rispetto all’anno precedente), che corrispondono ad una disponibilità media di 32,2 m2 per abitante.
considerato come “aree naturali protette” oltre 3.200 km2 del territorio dei capoluoghi (pari al 15,8%). In 43 comuni è stata individuata una rete ecologica, a tutela del mantenimento della biodiversità anche in ambito urbano, mentre sono 57 le amministrazioni che hanno attivato orti urbani da dare in gestione ai cittadini.
(F.F.)