Più di 5 miliardi di persone vivranno in aree urbane entro il 2030. Questo significa fin da subito intervenire per sviluppare più piani d’azione tendenti a massimizzare le risorse energetiche ed idriche, a favorire la nascita delle smart communities e di nuovi modelli di inclusione sociale.
Vivere in città potrebbe diventare davvero difficile e faticoso se non si provvede a migliorare la qualità della vita nei centri cittadini, ci ricorda un recente white paper di Navigant Research, se non ci impegniamo di più a partecipare alla governance dei territori, se non facciamo in modo che nascano vere ed efficaci politiche di decarbonizzazione dell’economia finalizzate anche alla riduzione netta delle emissioni inquinanti.
Sono diversi i punti critici che necessitano di un intervento rapido. Il tempo a disposizione è poco, abbiamo poco più di 10 anni per investire seriamente in infrastrutture efficienti, in fonti energetiche rinnovabili, in trasporti pubblici di qualità e sostenibili, in mobilità pulita, in cybersecurity e nelle altre tecnologie abilitanti la trasformazione digitale.
Ovviamente altra voce fondamentale, che in qualche modo sottende tutte le altre, perché panorama naturale di questa evoluzione digitale del quotidiano, sono le smart cities.
Grazie alle tecnologie green impiegate, alle rinnovabili, ai sistemi per l’efficienza energetica e idrica, uno studio ABI Research ha calcolato che per le 75 città attualmente più grandi al mondo i risparmi potenziali potrebbe raggiungere i 5.000 miliardi di dollari a livello globale già entro il 2022.
Un percorso virtuoso che ci auguriamo potrà anticipare lo scenario proposto dal white paper di NR, grazie all’impiego di tecnologie per l’Internet of Things e l’uso efficace dei dati, ma anche dell’automazione, della robotica e dell’intelligenza artificiale.
Lo studio fa qualche esempio, tra cui quello che consentirebbe alla Pubblica Amministrazione di una di queste megalopoli di risparmiare 5 miliardi di dollari l’anno investendo nell’illuminazione pubblica di nuova generazione (street lights e smart streets) e nell’edilizia intelligente (smart buildings).
I cittadini, certamente, che consumando meno energia per i riscaldamenti, inquinando di meno, sfruttando il servizio di trasporto pubblico, camminando a prendendo la bicicletta per spostarsi, ma anche sostenendo un nuovo sistema scolastico e formativo che integri bene le lezioni in aula con quelle online, potrebbero certamente dare un enorme mano con un risparmio pari a 27 miliardi l’anno.
Anche le imprese, infine, possono fare molto e infatti ABI Research calcola in 14 miliardi di dollari i risparmi ottenibili nel settore dei trasporti, con la guida automatizzata e zero emissioni, nonché con l’impiego crescente di droni/robot e mezzi a guida automatica, e l’industria 4.0, con la sua manifattura digitale (smart manufacturing).