Già da qualche tempo sappiamo benissimo che una nuova grande migrazione demografica verso le città è praticamente in corso in tutto il mondo. E sappiamo anche che le città cambieranno e al loro posto avremo qualcosa di diverso, che gli esperti hanno chiamato smart city.
Studi delle Nazioni unite stimano in circa 3,3 miliardi gli abitanti dei centri urbani a livello globale entro il 2030. In una decina di anni, avremo che più dei due terzi dell’intera popolazione umana si troverà a vivere in metropoli di varia grandezza, alcune anche oltre i 30 milioni di abitanti.
Di fronte a numeri del genere bisogna sin da subito sviluppare nuovi modelli abitativi, nuovi servizi, nuove infrastrutture, soprattutto in termini di risorse strategiche (come acqua, elettricità e gas, per citare le più importanti), ma anche di big data, mobilità, con i trasporti, di sicurezza, di cure sanitarie e qualità dell’ambiente (e dell’aria).
Tutti punti chiave integrati in quella grande piattaforma di crescita, sviluppo e innovazione che è la smart city. Un paradigma tecnologico vero e proprio, con evidenti ricadute sociali, amministrative, economiche ed industriali.
Alla fine dell’anno passato il mercato delle tecnologie e dei servizi smart city ha raggiunto un valore globale pari a 528,16 miliardi di dollari, secondo dati diffusi dalla società Mordor Intelligence, ma il vero e proprio boom è ormai alle porte, con un trend di crescita annuo (Carg 2019-2024) calcolato attorno al 18,30%.
Il Report stima infatti che il mercato mondiale delle tecnologie e dei servizi smart city possa raggiungere un valore approssimativo di 1.448 miliardi di dollari entro il 2024.
Driver di questo trend potrebbe essere l’Internet of Things o IoT, l’internet delle cose che consente ad un’amministrazione e alle imprese di monitorare in tempo reale e costantemente le infrastrutture cittadine sopra menzionate, dai consumi idrici ed energetici ai flussi di traffico, da eventuali attacchi informatici alla rete urbana al livello di qualità dell’aria che si respira.
La diffusione di device intelligenti e interconnessi tra loro in ambito urbano è già iniziata e nei prossimi dieci anni raggiungerà un suo primo picco (secondo dati Norton, entro il 2025 potremmo ritrovarci attivati più di 21 miliardi di IoT device sul pianeta).
Gli stessi investimenti in tecnologie, servizi e infrastrutture smart city cresceranno enormemente e già nel 2020 sarà pari a 35 miliardi di dollari a livello mondiale, secondo stime della Consumer Technology Association.