Il segmento delle tecnologie per l’innovazione urbana in chiave digitale e ICT continua a crescere e lo farà ancora di più nei prossimi anni. Se al momento, in tutto il mondo, si contano qualche decina di progetti smart city, soprattutto concentrati in grandi metropoli e Capitali, entro i prossimi cinque anni saranno 600 le amministrazioni cittadine che annunceranno l’avvio di programmi di interventi dedicati esclusivamente alla trasformazione digitale ed informatica delle aree urbane.
“Si tratta di un settore vastissimo, che non conosce battute d’arresto per il momento – ha spiegato in una nota Michael Sullivan, analista di BCC Research – su 5000 città medio-grandi prese in esame in una nostra recente ricerca, almeno 600 integreranno progetti smart city nei propri piani di crescita e sviluppo”.
Si tratta del commento ad una ricerca pubblicata a luglio da BCC Researtch, in cui si metteva in evidenza l’incremento del valore complessivo del mercato delle tecnologie IT per il comparto smart city, calcolato in 775 miliardi entro il 2021 (da 342,4 miliardi di valore del 2016).
Tra i maggiori investitori troviamo gli Stati Uniti e i Paesi asiatici. Se il Nord America resta il mercato più grande in termini di spesa (118,5 miliardi di dollari nel 2016, 244,5 miliardi nel 2021) è l’Asia ad attirare maggiormente le imprese del settore.
Secondo la China Academy of Information and Communication Technology (su dati del Ministero cinese dell’industria e dell’Informazione tecnologica), il programma di investimenti pubblico-privati in tecnologie digitali (soprattutto Internet of Things) e ICT in progetti smart city cinesi arriverà a superare i 610 miliardi di dollari nel 2020 (circa 4.000 miliardi di yuan).
A febbraio 2016 il Ministro dell’Ambiente cinese, Chen Jining, dichiarò che il proprio Paese avrebbe in pochissimo tempo conquistato una posizione di leadership nel settore della green economy a livello mondiale.
Oggi la Cina ha pianificato la costruzione di 285 città ecosostenibili (eco-cities) in tutto il Paese.
E presto ne seguiranno altre, superando i 300 progetti.
L’80% delle città cinesi, inoltre, si è dotato di piani di sviluppo in chiave smart city e di green economy, con la possibilità di potenziarne gli effetti.
Lo strumento che ha reso possibile questo risultato è il green bond (obbligazioni verdi), prodotti finanziari che ormai godono di una popolarità crescente in tutto il mondo, in grado di finanziare nuovi progetti orientati alle città intelligenti, all’economia sostenibile, la resilienza, con focus sull’innovazione sociale e la qualità della vita in aree urbane.